Pinto: «Credo nel Rione Libertà. Il derby il ricordo più bello»

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Un anno da incorniciare quello vissuto dal Rione Libertà. La promozione in Prima Categoria conquistata sul campo e il positivo avvio di stagione rappresentano i picchi più alti nella storia del sodalizio presieduto da Bruno Formato.

«Bilancio positivo fino ad ora, anche se si poteva fare di più», racconta Maurizio Pinto, «tuttavia siamo una matricola e il nostro approccio alla Prima Categoria è stato buono. Peccato per qualche punticino buttato via nel finale, mi riferisco soprattutto alle gare con Polisportiva Volturno e Vitulano, ma nel complesso va bene così».

natale-in-campo-rione-liberta-san-giorgio-e-santangelo-165Risultati positivi che non hanno fatto perdere di mira il primo traguardo da raggiungere: «Le aspettative rimangono le stesse, puntiamo a salvarci senza passare dai play out. Mantenendo questa media e facendo qualche punto in più fuori casa, però, si potrebbe pensare ad altro. Rispetto all’anno scorso non c’è una squadra come la Forza e Coraggio in grado di dettare legge. E’ un torneo più equilibrato, con otto, nove formazioni che possono ambire ai play off. Basterebbe crederci ma la pausa natalizia ci ha destabilizzati».

Ritrovare la “retta” via è insomma l’obiettivo del Rione Libertà: «Prima ci allenavamo tre volte a settimana, poi per problemi logistici siamo stati costretti a ridurre a due le sessioni di lavoro. Speravo in questa pausa per recuperare un po’ di condizione ma le premesse non sembrerebbero essere positive. Nella prima parte di stagione siamo stati supportati da una grande condizione atletica, se venisse meno diventerebbe tutto maggiormente complicato».

Meglio, allora, rifugiarsi in dolci e piacevoli ricordi. «La vittoria dei play off, ottenuta tra l’altro nel derby con l’Atletico Benevento, è indubbiamente la più bella», saluta così il 2016 Maurizio Pinto, «al nuovo anno chiedo che il Rione possa tenere lo stesso passo, riuscendo a togliersi altre soddisfazioni. I play off sarebbero un sogno, per il momento stiamo là in alto e ci proveremo poi sarà sempre il campo a decidere».