E’ la serie B dei figli d’arte

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Essere figlio d’arte non sempre facilita le cose, soprattutto nel mondo del calcio. Crescere all’ombra di un papà famoso porta con sè un carico notevole di attese. Attese spesso disilluse perchè ricalcare le orme, specie se importanti, del genitore non è mai cosa semplice.

In serie B sono 13 i giocatori figli d’arte che sgomitano per poter scrivere la loro di storia. Alcuni stanno muovendo i primi passi tra i professionisti, altri sono invece già riusciti a lasciare una traccia nel vasto universo calcistico.

il-figlio-darte-simone-andrea-ganzLa squadra maggiormente “fornita” è il Brescia di Brocchi. L’ex tecnico del Milan si è affidato a Dimitri Bisoli e Michele Somma, figli rispettivamente di Pierpaolo e Mario, entrambi diventati allenatori dopo aver appeso le scarpe al chiodo. In rampa di lancio c’è il giovane Filippo Strada, figlio di Pietro, il quale attende di debuttare in serie B.

Inseguono i lombardi in questa speciale classifica Spal e Verona. I ferraresi possono fare affidamento su Gianmarco Zigoni (figlio di Gianfranco, idolo della tifoseria veronese) e Gabriele Marchegiani, arrivato dalla Roma nonostante il papà, ora telecronista Sky, sia stato una bandiera della Lazio. Gli scaligeri annoverano tra le proprie fila Simone Andrea Ganz, ingaggiato dalla Juventus in estate e figlio di Maurizio, e Mattia Valoti, autore di una doppietta proprio contro la Spal sotto gli occhi di papà Aladino, un passato proprio al Verona tra il 1994 e il 1996.

Simone Pasa, figlio di Daniele, milita invece nel sorprendente Cittadella capolista del campionato. Alla Ternana è arrivato dalla Roma Lorenzo Di Livio, primogenito di Angelo, il “soldatino” della Juventus. Il Benevento si ricorderà bene di Alessandro De Vitis del Latina, il cui padre è stato un attaccante negli anni ’80 e ’90. Il Carpi punta su Gianmario Comi per tornare in serie A, figlio del centrocampista Antonio.

Ragazzi pronti a emergere ma anche calciatori esperti e navigati. E’ il caso di Daniele Mannini, capitano del Pisa e figlio di Alessandro, professione portiere. Ha ereditato il mestiere dal padre, infine, anche Gabriele Perico (oggi alla Salernitana), il quale deve la passione per la sfera di cuoio a papà Eugenio.