La chiave – Gioco poco “longo”, una mano alla Strega (GRAFICA)

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La voglia di recuperare uno svantaggio parso francamente immeritato. La spinta dei tifosi. Un maggiore tasso tecnico e qualitativo (infortuni a parte) rispetto all’avversario di turno. Tutto giusto, ma va anche detto che a dare una mano al Benevento ci ha pensato il tecnico della Pro Vercelli. L’ordine sarà sicuramente partito dallo squalificato Longo e Migliaccio, da fedele scudiero, ha provveduto a eseguire le direttive del proprio comandante.

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Sopra di una rete, grazie al rigore trasformato da La Mantia, al 14′ del secondo tempo i piemontesi hanno tirato richiamato in panchina Sprocati per inserire Mussmann. Fuori un esterno e dentro un difensore, tanti saluti al 4-4-1-1 e avanti con un più coperto e prudente 5-4-1. Decisione conservatrice, figlia di un classifica deficitaria e di una difesa non propriamente bunker, la peggiore della B con i suoi nove gol al passivo (prima di ieri sera).

Un cambio parso prematuro con mezz’ora di gioco ancora davanti. Il risultato è stato logico e consequenziale. Il Benevento ha preso campo, ha costretto la Pro Vercelli a battagliare a ridosso della propria area e ha trovato il pari dopo appena sei minuti con un sinistro da fuori di Buzzegoli. Gli ospiti si sono abbassati e rintanati nei propri sedici metri a difesa, è proprio il caso di dirlo, di un punto utile a innalzare classifica e soprattutto morale. La Mantia, prima, ed Ebagua, dopo, sono invece stati lasciati da soli a duellare nella morsa di Padella e Lucioni finendo inevitabilmente col soccombere.

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Ecco perchè a fine partita l’analisi di Baroni appare lucida e sensata. Con la gara incanalata in quella maniera, gli unici pericoli alla porta di Cragno potevano arrivare solo da palla inattiva e il velenoso calcio d’angolo di Mammarella ne è la “prova provata”. Il Benevento ha tentato fino alla fine di prendersi i tre punti, prediligendo conclusioni dalla distanza dato il caos in area bianca, dove Puscas e Cissè, non apparsi brillantissimi, hanno finito con l’andare a sbattere contro il muro vercellese. La sensazione è che al completo i giallorossi avrebbero avuto maggiori possibilità di sfondare le resistenze ospiti, ma questa è un’analisi che (purtroppo) non avrà il riscontro del campo, da sempre l’unico giudice.