Questa settimana: Roberta Basile palleggiatrice dell’Accademia volley

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roberta-basileTu sei molto giovane anche se da un bel pò fai parte della rosa della prima squadra dell’Accademia. quindi i tuoi inizi li ricorderai molto bene?
Il primo ricordo della pallavolo che ho è quello di un campo sabbioso da minivolley, un pallone giallo e una rete alta. Giocavo con bambine tutte più grandi di me e per essere all’altezza mi buttavo a destra e sinistra…alla fine della giornata, oltre ad aver preso l’insolazione avevo anche le ginocchiere zuppe di sangue.
Ricordo anche che la mia battuta era in verità un palleggio, ma molto potente, visto che le avversarie non riuscivano a prenderla! L’ incontro con la pallavolo è stato in parte casuale, visto che i miei genitori volevano che facessi uno sport ed hanno voluto realizzare un mio desiderio legato al cartone Mila e Shiro, così amato e seguito in quegli anni.
Chi è stato il tecnico dei tuoi esordi?
Il mio primissimo allenatore è stato Mimmo Tommasiello, primo allenatore del Telese e anche secondo allenatore della B2 di qualche stagione fa dell’Accademia Volley.
E’ stato lui a portarmi a Benevento. Avevo solo 12 anni e mi faceva allenare con la prima squadra. Mi sono ritrovata in uno spogliatoio pieno di ragazze molto più grandi di me, alte e muscolose ed irrimediabilmente inconsapevole di ciò che stava succedendo… da lì è iniziata la mia carriera pallavolistica.
Tu, Telesina, hai conquistato soprattutto son l’Accademia, diversi titoli. Raccontaci.
Non si direbbe, ma ho vinto veramente molti titoli: Reg.le U.17 2003/04 e 2004/05 con l’Accademia Volley
Reg.le U.14 2003/04 con l’Accademia Volley e Reg.le e finalista nazionale U.18 nel 2007/08 con il C.Ester Napoli ; ricordo tutti con immenso piacere perché ogni volta ho vissuto un’emozione diversa, intensa ed irripetibile, ma la vittoria che mi ha dato maggiormente soddisfazione è stata quella del 2007\2008 giocata con il Centro Ester, perché mi ha dato la possibilità di accedere alle nazionali e giocare contro le squadre più forti di Italia, meta molto ambita da parte di molte giocatrici ed allenatori. Ho un ricordo particolarmente emozionante della finale under 17 2004\2005, vinta con l’Accademia volley, poiché ero poco più di una bambina e quel giorno non stavo neanche tanto bene, forse non mi sentivo all’altezza della situazione, ma in campo ho dato il massimo possibile e i risultati, infìne, si sono visti!
Oltre a tante soddisfazioni, avrai avuto pure qualche momento da dimenticare?
Abituata a stare in campo e a giocare sempre, vorrei dimenticare tutti quei momenti in cui sono stata male in panchina. Confido, comunque, nel futuro!
Come vedi questa stagione dell’Accademia?
Questa stagione mi sembra positiva, anche se un po’ altalenante. Vincere uno scontro diretto era un nostro obiettivo che finalmente abbiamo conseguito. Nell’ultima partita abbiamo dimostrato di avere una marcia in più!
Hai un sogno nel cassetto?
Ne ho tanti di sogni nel cassetto… Il primo è quello di giocare un’intera partita, poi un’altra e un’altra ancora…poi sogno di laurearmi presto in ingegneria energetica, di trovare un lavoro che mi soddisfi e di avere tanto successo nella vita, nello sport e nel lavoro! Forse chiedo troppo?!