Bucchi: “Sarà piacevole tornare a Pescara, ma cercherò i tre punti col Benevento”

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Dopo la debacle casalinga contro il Foggia, il Benevento sarà impegnato a riscattarsi nella trasferta di Pescara; quindi prima di partire per il capoluogo abruzzese, il mister giallorosso Cristian Bucchi ha risposto alle domande della stampa nella consuete conferenza pre partita.

beneventoMOMENTI MENO POSITIVI – Contro il Foggia guardando le statistiche abbiamo fatto tutto noi: i pugliesi hanno fatto tre tiri e tre gol, un po’ quello che è successo contro il Lecce. Evidentemente scendiamo di concentrazione perché abbiamo la pressione di essere i migliori di questa categoria secondo molti, dobbiamo però lasciare all’esterno questi pensieri positivi e concentrarci a fare bene, anche la Juventus in serie A, pur essendo la più forte, vince il campionato nelle ultime giornate. Hanno perso Crotone, Verona, il Benevento stesso, il Pescara nostro prossimo avversario ancora no. Questa squadra deve darsi un po’ di tempo, l’altra sera c’era questa voglia spasmodica di vincere a tutti i costi. Noi, non “dobbiamo” vincere, noi “vogliamo” vincere. La stagione si costruisce partita dopo partita, dovremo creare occasioni quando ne avremo le opportunità, e concedere agli avversari il meno possibile. Purtroppo accadono anche questi momenti meno positivi che sfruttati nel modo giusto possono diventare momenti di crescita.

PESCARA – Non mi aspettavo un Pescara così positivo forse perché per molti era sopravvalutato. Hanno Marras, Antonucci, Capone, due attaccanti di grande qualità quali sono Cocco e Monachello; hanno un centrocampo tra i migliori della B, Memushaj, Kanouté; difesa con Ciofani, Gravillon, Del Grosso; hanno Mancuso che ultimamente gioca attaccante ma è un esterno con il vizio del gol; insomma è una ottima squadra.

RICERCA DI EQUILIBRIO – Il Benevento deve essere una squadra sempre alla ricerca della vittoria, ma se ci ho provato in tutti i modi e non riesco a vincere, magari devo essere bravo a raccogliere almeno quel punticino che potrà servire poi in classifica. Tutti hanno fatto molto bene, ma a sprazzi, quindi dobbiamo ricercare la continuità e la costanza, anche da parte mia. Siamo alla continua ricerca di un equilibrio anche in funzione di diversi screening che stiamo facendo, vedendo come i giocatori rispondono anche ad esclusioni e turnover.

SCELTE E CONTINUITA’- Quando si fanno delle scelte, e il mio ruolo è sempre soggetto a critiche a questo riguardo, e quando si è alla ricerca di un equilibrio generale ci sono dei passaggi da fare, se avessi avuto 13 giocatori sopra tutti gli altri, avrei fatto giocare solo quelli, ma visto che ho molti giocatori che si equivalgono, è ovvio che devo cercare uno zoccolo duro, quei 7-8 giocatori che possono darci la continuità di spirito, di atteggiamento. All’interno di questo farò delle scelte in base a chi durante la settimana e quando si scende nel fine settimana, mi darà continuità.

Costa, assente nella trasferta di domani

PROBLEMI DIFENSIVI – Per quanto riguarda i difensori centrali finora non siamo stati fortunati: prima Antei era fuori per l’infortunio della scorsa stagione, poi Tuia che dal post ritiro si trascina un problema al tendine, poi Costa, poi Billong per un problema all’adduttore, ma devo dire che nelle occasioni si sono fatti trovare tutti pronti. Sono sicuro che Sparandeo e Antei quando dovranno giocare faranno molto bene, sono sereno perché li vedo lavorare e quando scenderanno in campo faranno bene. Le difficoltà non le vedo come un disagio ma come un’occasione di crescita. Quando contro il Foggia siamo passati alla difesa a tre, Maggio ha giocato come centrale di centrodestra, non è il suo ruolo, ma in emergenza può fare quel ruolo anche perché ha carisma ed esperienza.

CENTROCAMPO – Il nostro modo di giocare è molto propositivo, ma a volte può creare anche disordine, ed è a questo che serve avere il giusto centrocampo, sicuramente dovremo perfezionare qualcosina, un po’ più di solidità perché quando è il momento di soffrire o quando perdiamo palla, dobbiamo imparare a leggere meglio le situazioni; il discorso del centrocampo di conseguenza influisce anche sulla difesa e sull’attacco.

PARTITE “CAMPIONE” – Se avete notato nelle prime tre partite stagionali, le due di Coppa Italia e la prima di campionato, ho dato fiducia ad un gruppo; dopo la sosta ho dato fiducia ad un altro gruppo; insomma sto provando queste partite “campione” per vedere le varie reazioni della squadra. Contro il Foggia paradossalmente il gol all’inizio è stato un problema, quando poi abbiamo subito il gol, questo ci ha destabilizzato perché pensiamo “ma noi siamo i più forti, come abbiamo fatto a prendere gol?” Come tutte le altre squadre siamo vulnerabili, ma diventiamo forte e meno vulnerabile quando abbiamo concentrazione e qualità al servizio della squadra. Abbiamo avuto momenti eccezionali e momenti meno eccezionali: a Venezia bene per 60′ poi abbiamo rischiato; idem col Cittadella; contro la Salernitana abbiamo concesso inizio secondo tempo. C’è un modo di lasciare gioco agli avversari e c’è modo, io faccio l’esempio di Juventus Napoli in cui gli juventini hanno inseguito gli avversari, ma poi sono stati bravi a superare quel momento e a fare loro la partita. Contro il Foggia abbiamo avuto almeno quattro palle gol, ma quando dico alla squadra di darsi del tempo, lo dico anche a me, perché non possiamo fare ogni partita stravolgimenti su stravolgimenti. Da sabato in poi metteremo un punto e quindi ci regoleremo di conseguenza. Io non voglio titolari fissi e poi delle alternative, voglio giocatori che vogliono essere titolari, magari arrabbiati con me perché non giocano, e vogliosi di scalzare gli eventuali titolari.

NESSUNA SQUADRA AMMAZZACAMPIONATO – Quando la Juventus era in B, c’erano altre due squadre assieme ai bianconeri che erano nettamente più forte delle altre, il Napoli e il Genoa, e con il Napoli vincemmo il campionato nelle ultime giornate. In serie B ci sono squadre che la settimana prima sembrano imbattibili e la settimana dopo invece perdono malamente. Serve del tempo, da qua a marzo basta veramente poco per avere la continuità, quando ti trovi a giocare tre partite a settimana si balza da un momento positivo a un momento negativo. La squadra forte si vede nel corso del tempo, secondo me una squadra ammazzacampionato in questa serie B non esiste.

PUGGIONI – All’interno di una stagione ci sono momenti positivi e negativi fatti da cose buone e utili ed errori, è fisiologico. A me non interessa che un giocatore faccia un errore, mi interessa come riesce ad uscire da questo errore. Credo che ognuno debba avere un grande equilibrio, e gli errori sono figli di chi fa qualcosa, chi non fa niente, non fa errori.

ELOGI – Mi fa piacere riceverne, e quando qualcuno ti conosce è sincero, e non ti regala nulla. In ogni percorso ci sono salite e discese, sono contento di essere a Benevento, e non sono rammaricato di quello che mi è successo l’anno scorso in serie A col Sassuolo. Questo è l’ottavo anno che alleno, la mia gavetta credo di averla fatta con grande soddisfazione ed orgoglio e il fatto che qualcuno che mi ha visto in una veste diversa mi faccia pensieri positivi è molto bello.

ASSENZA DI TELLO CONTRO IL FOGGIA – In serie B ci sono ritmi molto alti, l’aspetto dinamico è fondamentale; contro il Foggia ho preferito escludere Tello perché aveva giocato interamente le due partite precedenti, e ho scelto Viola e Nocerino perché volevo dominare il gioco, una scelta voluta sapendo che volevo recuperare subito palla e giocare subito. Non abbiamo perso perché non c’era Tello, ma perché non prendevamo palla. Ma nel secondo tempo abbiamo visto una squadra che ha chiuso il Foggia nella propria metà campo, ed era quello che volevo anche nel primo tempo.

CUORE DEL GIOCO – E’ ovvio che il cuore del gioco sia il centrocampo, e lì dobbiamo trovare la quadratura giusta: prima abbiamo avuto Bandinelli che ci ha raggiunto in ritardo, poi si è fatto male Nocerino, poi Tello che ha giocato troppo, Bukata non l’abbiamo mai avuto, è stato il reparto dove un po’ per necessità e per sfortuna non siamo riusciti a trovare l’equilibrio. Si gioca in 11 e sta a me trovare la solidità di cui abbiamo bisogno, la prima qualità in un campionato di B è essere solidi.

RITORNO A PESCARA – Pescara per me è stato il punto di passaggio tra la fine della mia carriera di calciatore e l’inizio di quella di allenatore. Ritrovo il presidente Sebastiani con cui ho un ottimo rapporto e a cui devo tanto. Lo ringrazierò sempre quando mi scelse come calciatore e come uomo quando mi propose di allenare il Pescara. Sarà un ritorno piacevole, ma siamo professionisti e nei 90′ di Pescara Benevento farò di tutto per portare i tre punti alla mia squadra, al triplice fischio ci sarà tanto affetto verso di lui.