Paoloni: “Sogno ancora il giallorosso, a questi tifosi nulla è precluso”

Ieri l'udienza preliminare del filone Last Bet: "Non vedevo l'ora". Sul Benevento: "Ha tutto per vincere"

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Paoloni
Alcune storie sembrano scritte per ricordarci che non esistono tunnel senza uscita. In special modo se quei tunnel non li hai imboccati tu, ma ti ci hanno trasportato le circostanze, gli eventi, qualche errore che consideravi comunque banale. La storia di Marco Paoloni parla di un uomo che ha trovato la forza di reagire a numerosi colpi da ko. Inutile a questo punto fare un passo indietro per ricordare gli infausti avvenimenti a cui ci riferiamo. Anzi, meglio farne uno avanti, proprio come usano i portieri al momento di un calcio di rigore. Paoloni riuscì a pararne uno perfino nella sua ultima gara tra i professionisti. Oggi è convinto, anzi convintissimo, che riuscirà a parare anche quello più importante.

Ieri presso la Procura di Cremona è iniziata l’udienza preliminare per l’inchiesta “Last Bet”. Per l’ex portiere giallorosso una liberazione, un giorno che attendeva da tempo. “Da quasi cinque anni per l’esattezza. – dice – E’ solo un piccolo passo, il processo vero e proprio inizierà nel 2017, ma intanto si comincia”. Dalla voce trapelano ottimismo e voglia di dimostrare che la verità è diversa rispetto a quella emersa all’epoca. Ci vorrà del tempo, ma l’udienza che vedrà protagonista l’estremo difensore di Civitavecchia è stata fissata per il 7 marzo. Nel filone compaiono i nomi di altri 103 indagati che verranno ascoltati entro aprile. L’intenzione di Paoloni, a dire il vero mai nascosta, è andare fino in fondo nel processo sportivo.“Non ho solo perso il lavoro ma anche il sogno di una vita, ciò che mi faceva stare meglio. La verità verrà a galla e tutti si renderanno conto che Marco Paoloni è una persona onesta. Ho pagato a caro prezzo per colpe che non ho, non posso arrendermi”.

Il popolo giallorosso lo ha capito invadendo nelle ultime settimane il suo profilo Facebook con messaggi di incoraggiamento e parole di conforto. “E’ incredibile il calore che la gente di Benevento mi sta trasmettendo. Ogni giorno resto senza parole perchè non finisco di stupirmi. C’è chi mi chiede di venire allo stadio o addirittura chi vuole che torni a giocare per la squadra. Sono sincero, in questo momento sarebbe un sogno tornare nel Sannio. Se la squalifica dovesse finire sarebbe il primo obiettivo della mia vita, devo e voglio ricambiare l’affetto di questa straordinaria tifoseria. Presto al Vigorito da spettatore? Magari. Diciamo che in questo periodo gli impegni non mancano, ma prima della fine del campionato farò di tutto per essere lì”.

La compagna Sabrina in dolce attesa, l’udienza del 7 marzo e un libro in cerca di editore sono i pensieri più frequenti degli ultimi tempi. L’opera dal titolo “Colpevole all’Italiana” è stata realizzata con Achille del Giudice ma le difficoltà per stampa e distribuzione non sono poche. “Non appena sbloccheremo questa situazione inizieremo con la presentazione del libro partendo proprio da Benevento. Il mio desiderio è dedicare un’edizione esclusiva ai tifosi giallorossi che mi sono stati vicini in un momento difficile della mia vita. Un’edizione che potranno avere solo loro e nessun altro. E’ una promessa che intendo mantenere”.

E mentre scriviamo la tifoseria si appresta ad invadere Monopoli con sogni sempre più ambiziosi. “Adoro il loro modo di vivere il calcio. Sono straordinari, e non lo dico seguendo i soliti luoghi comuni. Ancora ricordo i brividi che mi trasmettevano quando giocavo lì. Seguo poco le vicissitudini calcistiche in generale, ma il Benevento non lo perdo d’occhio. Auteri è un grande allenatore, l’ho affrontato da avversario qualche volta, ma quello che avverto è che il tecnico può contare su un gruppo unito e compatto. E se la tifoseria giallorossa si surriscalda non ce n’è davvero per nessuno, lo posso assicurare perché l’ho provato sulla mia pelle. Sono il dodicesimo uomo in campo e nelle partite che mancano alla fine si faranno sentire per condurre la squadra dove merita”. Ogni tunnel, dopotutto, ha una via d’uscita. Al termine di quello giallorosso deve esserci la B. E chissà che Paoloni Marco da Civitavecchia e la sua amata strega non possano tornare ad abbracciarsi proprio lì. Con un raggio di sole caldo e luminoso pronto a bagnare finalmente il loro viso.