De Zerbi: il Benevento deve cercare l’episodio positivo che può cambiare il percorso

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E’ il turno di Roberto De Zerbi, allenatore del Benevento, di parlare della gara appena persa contro l’Atalanta. Molte le domande e il tempo concesso al mister giallorosso, sia dalla mixed zone dello stadio di Bergamo, che dal Gran Galà del Calcio dove era presente Sky Sport.

beneventoDe Zerbi ha lottato come e forse più dei suoi giocatori, in panchina era una furia, ad un certo punto ci avevi anche creduto a questo primo punto.
Oggi, ma anche a Cagliari, anche col Sassuolo, e in parte a Torino con la Juventus, abbiamo fatto delle buone partite. Ci manca sempre quel gradino in più di convinzione, di cattiveria, di sentirci giusti nel posto dove siamo, che oggi non abbiamo, il male più grosso del Benevento è questo.

Come si può rialzare ora il Benevento? Testa, concentrazione, un po’ di positività in una squadra che si impegna, le prova tutte, ma alla fine sembra che il film finisca sempre alla stessa maniera.
Sotto il punto di vista dell’impegno non si può dir niente, però c’è un impegno a sudar la maglia perché comunque è il tuo lavoro, e un impegno, la convinzione del credere di più, perché anche oggi se vinciamo la partita non abbiamo rubato niente.

Finite le domande dall’inviato, iniziano quelle da studio, e nello specifico da parte di Alessandro “Billy” Costacurta che ha “cresciuto” De Zerbi a suon di “botte” quando il tecnico giallorosso militava nella Primavera del Milan.

beneventoRoberto, tu pensi che i tuoi giocatori un certo tipo di impegno, che non è quello di esercitare la propria professione bensì quello di entrare in una mentalità nuova rispetto a quella a cui sono abituati, possono darti di più, ma ancora non te l’hanno dato?
Io credo che per fare il calciatore bisogna essere sempre umili, dal lunedì al sabato, nel campo del miglioramento, ma bisogna avere anche un’autostima che non sfocia nella presunzione, ma tale da permetterti di vederti nel posto che sei, e di essere convinto di quello che fai e di potertela giocare con tutti. Io credo in tanti giocatori che sono qua, giusti per quello che vorrei fare io. E’ chiaro però che se non sali quel gradino, e anche velocemente, diventa tutto difficile.

Stefano De Grandis:
Chi vuole pensare in una chiave ottimistica la stagione del Benevento, fa sempre riferimento alla stagione scorsa del Crotone che veniva dato per spacciato e poi si è salvato, però non era partito così male come voi. Però dal punto di vista della manovra, secondo me il Benevento sta facendo anche meglio del Crotone dell’anno scorso nel girone d’andata. Secondo lei perché si deve essere ottimisti: perché in serie A chi lotta per la salvezza va piano e potrebbe frenare come successo l’anno scorso, o perché questa squadra può rendere molto di più, qual’è la chiave in cui credere? Penso che sia difficile abbandonare sin da adesso.
Io ho firmato un mese fa, ci manca solo che non ci creda già oggi. Ci crederò finché sarò qua. L’episodio positivo a questa squadra può cambiare il percorso, ma se lo deve andare a cercare. Altra cosa che ci dà fiducia è che vedo almeno tre squadre sulle quali fare la rincorsa, 10 punti sono tre partite, è vero che non ne abbiamo vinta nessuna fino adesso, ma è vero che abbiamo una società forte che a gennaio è disponibile a migliorare la squadra ed è un’altra spinta, e infine stesso stasera ho visto negli spogliatoi i giocatori che hanno l’atteggiamento giusto, di ragazzi per bene.

beneventoLa prossima sarà contro il Milan, non è più Vincenzo Montella l’allenatore rossonero, ma è Rino Gattuso che lei ha trovato due anni fa in una calda finale playoff tra Foggia e Pisa. Che sensazioni nascono in lei nel ritrovarlo come avversario?
Innanzitutto mi spiace per Montella, ci sono passato anche io, e non è una cosa bella. Mi fa piacere per Gattuso, spero che non abbia più la borsa del ghiaccio in testa come fu nella gara di ritorno, e gli faccio “in bocca al lupo” per fare un bel percorso tra due domeniche, sperando che ci lasci qualcosa per strada.