Bucchi: “Il Benevento manca di continuità, con la società nessun problema”

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Conferenza stampa pre Cosenza Benevento, il mister Cristian Bucchi dopo non essersi presentato alla fine della partita col Verona, riprende i contatti con la stampa locale parlando di diversi temi.

ASSENZE – Da un punto di vista mentale siamo dispiaciuti della sconfitta col Verona, al di là della partita precedente che lascia sempre qualche strascico, dobbiamo concentrarci sulla partita successiva. Da un punto di vista fisico abbiamo lavorato bene con i giocatori disponibili, nell’allenamento di ieri eravamo in 23-24 elementi, abbiamo rivisto Tuia e Del Pinto. Per Cosenza non ci saranno Maggio, Viola, Bukata, Costa e Volta (questi ultimi due squalificati).

INCONTRO CON LA SOCIETA’ – Dopo una sconfitta con la dirigenza ci incontriamo sempre mercoledì a pranzo, nessuno scalpore quindi. Parliamo di tutto, come sempre si è trattato di un confronto civile, bisogna mettere sempre tutto sul piatto e vedere il momento che si sta vivendo, cercando di essere positivi.

DIFFICOLTA’ – Le difficoltà che abbiamo avuto nelle prime 9-10 giornate è che davamo l’idea di essere abbastanza vulnerabili dietro, quindi abbiamo cercato di compattarci, bisogna ottimizzare certi momenti, purtroppo di settimana in settimana si cambiano sempre 4-5 giocatori non per mia volontà ma per infortuni e squalifiche. La partita del Verona è stata simile a quella col Perugia, che forse ci ha messo pure più in difficoltà rispetto agli scaligeri. Sicuramente quella del Benevento non è stata una grande partita, ma per 45′ abbiamo fatto meglio dei nostri avversari. Non ho mai parlato di episodi dell’altra sera, di due espulsioni che doveva avere il Palermo contro di noi, dobbiamo andare oltre, facendo diventare ogni situazione un percorso di crescita. Siamo rammaricati per i nostri tifosi che non riusciamo a dare loro quello che vorremmo.

CONTINUITA’ – Il Verona è una delle squadre che si schiera molto in lunghezza, la più lunga della serie B con 43 metri e mezzo, quindi concede molti spazi, noi volevamo aggredire quegli spazi, ma non ci siamo riusciti. Oggi non valuto il mercato di riparazione, valuto i giocatori a mia disposizione. Dopo Pescara, se vi ricordate, dissi che volevo dare continuità ad un blocco di 7-8 giocatori, ma giocoforza non ci siamo riusciti. La continuità permetterebbe a chi entra in questo blocco di sapere già inserirsi nei movimenti, nei meccanismi della squadra. E’ ovvio che per mille motivi non ci siamo riusciti, quindi la crescita della squadra si è rallentata un po’. Una volta recuperati i giocatori persi per strada, vedremo anche al mercato. Cerchiamo di arrivare alla sosta con un bottino di punti adeguato.

ASSENZA IN SALA STAMPA – Quando pensi a chi mettere in campo, pensi alla squadra migliore per fare risultato, l’abilità dell’allenatore è di pensare anche a 10 partite all’interno dell’unica partita, vedremo dove ci sarà più utilità da parte dei giocatori e ci baseremo su questo. Il centrocampo col Verona era un reparto duttile, eravamo un 2+1 perché a turno uno delle mezzeali andava a turno ad inserirsi tra le linee avversarie. Per quanto riguarda il non essermi presentato in sala stampa dopo il Verona mi sono trattenuto a parlare con il presidente, e quando sono arrivato in ritardo ho trovato la sala stampa quasi vuota perché molti di voi se ne erano già andati, e non mi sembrava il caso di parlare solo con metà di voi.

DIFFICILE GIOCARE DOPO UNA RETROCESSIONE – Vedo i miei giocatori e vedo chi è in condizione di giocare, chi è maggiormente stimolato, vedo chi non è al meglio e che però vuole esserci a tutti i costi. In queste quattro partite che ci restano prima della sosta puntiamo alla continuità di gioco, di uomini, di risultati, continuità in generale. Io dal mio arrivo ho sempre detto “dimentichiamoci la serie A, noi ora siamo di serie B”, tutti hanno il sogno di tornare in A, ma quando si viene da una retrocessione, quello che viene dopo è estremamente difficile, basta vedere anche Verona e Crotone che l’anno scorso sono scese col Benevento. Noi vorremmo farla la serie A, non è che “dobbiamo farla”. Tutti i giorni noi ci alleniamo sempre al Vigorito o all’Imbriani, facciamo allenamenti a porte aperte per i tifosi. Quando si perde siamo tutti dispiaciuti, sotto esame e sotto processo, quando il presidente parla di un progetto triennale, dice bene. Non è facile trattenere molti giocatori che volevano giocare in A, e andare poi in un campo cosiddetto secondario come quelli della B. Questo lo stiamo pagando, ma siamo ancora in piedi e non abbiamo ancora mollato. Non dobbiamo rintanarci dietro le scuse e gli alibi. Non ho mai visto un presidente come il nostro che pensa al futuro del Benevento e di Benevento, con strutture tecniche e mediche, abbiamo uno staff medico stratosferico, e questo è un successo della società. Avere 21 punti in classifica mette tutto questo in secondo piano, ma stiamo lavorando per il futuro, per lasciare qualcosa nel tempo.

RIGORE DI CODA – Non abbiamo commentato l’episodio perché si commenta da solo, per come conosco Massimo, credo che il primo ad essersi reso conto della stupidità del gesto sia stato lui, non serve quindi rimarcare la cosa. Ha lavorato a testa bassa come tutti, c’è solo da lavorare e guadagnare punti in classifica. Lui per primo si è dispiaciuto della partita precedente. Adesso abbiamo l’assillo del risultato, a dover vincere dal primo giorno subito tutte le partite, lasciando poi inevitabilmente il fianco agli avversari. Ci sono stati poi tantissimi errori nostri, molte partite al di là dell’avversario e dell’atteggiamento tecnico tattico le abbiamo dilapidate, e questo pesa molto sull’andamento del campionato.

ASENCIO – Letizia ci sarà, quindi giocherà, non è uno dei giocatori a rischio per Cosenza, ha durata, volume, minutaggio, quindi non abbiamo limitazioni. Asencio ha un grandissimo futuro, è giovane, ad Avellino non giocava spesso perché aveva molti giocatori davanti, qui ha più continuità, e deve prendersi le sue responsabilità. Il nostro indice di pericolosità da quando giochiamo con due punte è aumentato del 60%, anche Coda conclude di più in porta, giovandone quindi della presenza di Asencio. A volte lo spagnolo arriva un po’ stanco alla conclusione, ci aspettiamo di più e dovrà fare di più. Ti arrabbi perché magari sbaglia il gesto tecnico, ma non sbaglia l’atteggiamento. La partita col Cosenza sarà una partita fisica, ci sarà da battagliare per tutta la gara, sulle seconde palle è molto pericolosa e costruisce molto gioco.