Si avvicina Lecce Benevento, Bucchi fa il punto della situazione tra disponibili e voci di mercato. Puggioni via?

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Oggi pomeriggio, dopo pranzo, il Benevento partirà alla volta di Lecce in vista della gara di domani sera. Il mister Cristian Bucchi, come di consueto, si è quindi offerto alle domande della stampa, sia per quanto riguarda la gara di campionato che del calciomercato, tra possibili arrivi e possibili partenze.

LECCE –
Sarà una gara dura e difficile contro una squadra che quest’estate avevo pronosticato tra le migliori costruite, ha messo dentro giocatori giusti nei ruoli giusti e ce ne siamo accorti nella prima giornata qui contro di noi e in tutto il girone d’andata; sarà un match tra due squadre forti, entrambe che vogliono vincere, quindi aperta a tutti i risultati.

VIOLA – E’ tornato a cavallo tra Padova e Brescia, ma fu un recupero “forzato”, poi c’è stata la sosta e alla ripresa degli allenamenti ha continuato ad avvertire fastidio alla caviglia, quindi con lui abbiamo preferito fare un percorso “rigenerativo”, lavorando in piscina, quindi appena sarà passato questo fastidio, tornerà ad allenarsi al 100% con la squadra.

CRISETIG – Sì, mi piace lui come mi piacciono tanti altri giocatori, ma è la partita di Lecce che ora occupa tutti i miei pensieri, da lunedì avremo due settimane per pensare ad altri discorsi, al momento la mia testa è occupata da ben altro.

GARA DI SAN SIRO – A differenza delle altre squadre abbiamo dovuto un po’ “invertire” la metodologia di lavoro, trovandoci di fronte altre squadre che avevano più continuità rispetto a noi. Contro l’Inter in Coppa Italia siamo stati aggressivi, abbiamo tenuto bene il campo come avremmo fatto con altri avversari, questo è quello che ci deve interessare di più, poi quando giochi con queste grandi squadre trovi un maggior divario tecnico di fronte, ma anche maggiori spazi; il campionato di serie B è diverso e ai ragazzi alla ripresa degli allenamenti ho subito detto di togliersi dalla mente il campo di San Siro perché ora saranno tutte battaglie, perché il girone di ritorno sarà più difficile e complicato, con gli obiettivi che si avvicinano sempre più.

MERCATO – Non sarà certamente una partita come quella di Lecce a cambiare in positivo o in negativo le valutazioni fatte per quello che concerne la finestra del mercato di riparazione. La prima cosa che abbiamo visto è se quelli che erano i nostri lungodegenti avrebbero potuto essere dei possibili nuovi acquisti, e quindi abbiamo visto Tuia e Antei. L’idea in sede di calciomercato deve essere chiara, non siamo una squadra che ha bisogno per forza di dover prendere qualcuno. Se il Lecce, il Palermo, eccetera, hanno bisogno di fare mercato, allora vuol dire che tutte hanno bisogno di migliorarsi, quindi se si può migliorare, allora ci sarà anche la volontà di volerlo fare da parte della società.

DEL PINTO – Non lo abbiamo portato a San Siro per diverse esigenze, quindi alla ripresa degli allenamenti gli abbiamo dato il tempo di lavorare e di assimilare i carichi per poter poi tornare a lavorare a pieno regime con la squadra, ma questo giusto perché veniva da diversi impegni ravvicinati immediatamente dopo la ripresa dall’infortunio. Lorenzo potrebbe benissimo giocare anche contro il Lecce.

ARMENTEROS – Lo stiamo scoprendo adesso, è un giocatore da riatletizzare e di rimetterlo in condizione, ha staccato un po’ la spina dopo la fine del campionato americano, quindi da una parte cerchiamo di farlo lavorare su un aspetto tattico da parte della squadra, e dall’altra parte lo stiamo facendo lavorare per quanto riguarda l’aspetto della condizione. Il fatto che si sta allenando con i compagni gli dà modo di prendere confidenza con i movimenti di Coda, Asencio e tutti gli altri. Penso che sia un ragazzo sveglio.

GRUPPO – Quando ho saputo che la finestra di mercato sarebbe stata posticipata non l’ho presa benissimo, perché anche chi non è sul mercato si sente sul mercato, e chi non arriva si sente vicino ad un’altra squadra. Portare un gruppo a diventare squadra, soprattutto dopo una retrocessione, non è facile. Per risentirti parte integrante, tassello fondamentale di un gruppo che vuole fare qualcosa di importante, c’è bisogno di tempo. Tutte quelle cose che abbiamo subito nel girone d’andata sinceramente non vorrei vederle, voglio vedere una squadra forte che va ovunque a fare la partita senza speculare, imponendo il nostro gioco contro chiunque, sapendo che ogni avversario vorrà metterci in difficoltà.

SITUAZIONI – Non credo alle dinamiche, alle distrazioni, credo soprattutto a quello che potremo riuscire a fare noi, il Foggia veniva da un giorno in meno di riposo, giocò con la stessa squadra della gara precedente e venne qui a vincere; il Brescia venne con un giorno e mezzo in più di riposo verso di noi, ma alla fine chi continuava a correre e a cercare di vincere fummo noi, non credo quindi a queste situazioni.

LA FIGURA DELL’ALLENATORE – Il presidente a me non ha mai chiesto direttamente la serie A, mi ha detto che in capo a 3 anni vuole vedere una squadra che salga in serie A per poi poterci restare, quindi non come l’anno scorso. Noi allenatori dobbiamo fare dei passi indietro su molte cose: gli allenatori sono determinanti su tante situazioni, ma in campo ci sono i giocatori, una parata, un gol, dipende da chi scende in campo. L’allenatore dà una mentalità, fortifica un gruppo, assiste una squadra nel momento di difficoltà e la sprona al momento giusto. Per quanto uno possa simulare situazioni durante gli allenamenti, l’ultimo step è sempre in mano ai giocatori. L’uno contro uno, la personalità, il prendere decisioni sul campo, dipende dai singoli, se poi sbagliano, a me non importa perché l’errore tecnico fa parte di ogni mestiere. Me la prenderei nel caso in cui qualcuno dei miei giocatori decida di non rischiare nel fare una giocata che può essere utile alla squadra.

beneventoMAGGIO E PUGGIONI – La situazione di Maggio è un po’ come quella di Del Pinto, con lui abbiamo voluto tenere una linea diversa, ci siamo detti di gestire al meglio la situazione, e da metà ottobre Maggio non ha avuto la continuità che avremmo voluto. Allenarsi con il blocco squadra al completo crea un clima diverso. Per quanto riguarda Puggioni la sua non convocazione è una scelta tecnica, e questa è definitiva.

LINEA COMUNE IN SOCIETA’ – Ho parlato con la società mettendo dei punti: valutazione degli infortunati, numero dei giocatori in mezzo al campo, e di quelli davanti. Tutto è in mano al nostro direttore sportivo che quest’estate ha fatto un grandissimo lavoro, e che lo farà anche ora a gennaio. Credo che dal primo giorno con il presidente siano state dettate delle linee e al di là di chi potrà arrivare o partire, tutte le decisioni saranno prese in comune accordo tra allenatore, presidente e direttore sportivo.

TUIA – E’ a tutti gli effetti un giocatore utilizzabile, da San Siro è uscito benissimo e dopo due giorni ha subito recuperato, è un ragazzo e un giocatore straordinario e quindi anche contro il Lecce sarà pienamente a disposizione.