Conferenza stampa di fine anno del presidente Oreste Vigorito.

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oreste vigorito conferenza stampa

A fianco del presidente Oreste Vigorito, la responsabile della comunicazione Dott.ssa Iris Travaglione, il vicepresidente Diego Palermo e l’amministratore delegato Ferdinando Renzulli.

A parte gli auguri di Natale che facciamo sempre, credo che sia una buona idea fare anche quattro chiacchiere con voi, chiacchiere che rompono un silenzio che dura da più mesi.
Qualche tempo fa venivo criticato come un presidente che parla troppo ed ero stato invitato amichevolmente da valenti giornalisti a parlare di meno, perché altrimenti attiravo troppe attenzioni, e con questa mia forte personalità oscuravo l’operato dei miei collaboratori.

A dire che amavo troppo la città, e che ero riconoscente alla tifoseria, risultavo poi troppo lecchino.
Non penso che l’amore si compri, e non penso di dissipare la mia fortuna per amore.
Non ho avuto voti da nessuno, non sono stato eletto, non ho sciupato denaro pubblico, sono qui a portare avanti una società, e sono qui oggi per non permettere ai “suoni” che voi scrivete sui social network per interpretare i miei silenzi.
Non ho cambiato allenatore perché me ne voglio andare, ed è inutile pagare un nuovo allenatore per questi mesi che restano fino a giugno.
L’abbandono non fa parte della mia attività e se qualcuno dice che dopo la finale col Crotone c’è stato un distacco tra me e i tifosi, allora gli rispondo che questo non è assolutamente vero, perché dopo quella partita io e i tifosi suggellammo un patto non per interesse, ma per passione.

Ognuno ha la libertà dei propri pensieri, ma chissà perché chi non capisce è sempre quello che sta seduto da questa parte della scrivania, e chi sta dall’altra parte invece è sempre più intelligente di chi è al comando. Non avete il diritto di dire che ho interesse ad abbandonare a giugno.
Ho nominato persone competenti per parlare con voi [n.d.r. Alessandro Cilento, team manager], e ricordo esattamente quello che dico perché dico sempre la verità.
Sarei un padre padrone? Ma padre di chi? Non ho altri figli illegittimi a parte le mie due figlie.
Ma padrone di cosa? Della vostra società? Sentirsi amante di qualcosa non vuol dire sentirsi padroni.
Se qualche volta ricordiamo che c’è una porta, non vuol dire che questa sia sempre chiusa o aperta.
Se si chiede rispetto, poi lo si deve anche dare.
Credo che sia un mio diritto che altre persone non mi mettano in bocca cose che in realtà non ho detto.
Lo stadio è vostro, è della città, ma ha il nome di mio fratello.

Ci sono persone che si fanno foto con persone del passato, persone che hanno avuto bisogno di collette per tenere vivo il Benevento, ma io di collette non ne ho bisogno per far sopravvivere questa società.
Se c’è qualcuno che pensa di fare meglio di Vigorito per Benevento e il Benevento, che allora si presentasse in società, deve dimostrare di essere credibile.
A voi giornalisti chiedo di essere trasparenti nelle vostre informazioni e nella comunicazione.
Provate ad essere più attenti anche voi come lo sono io.
Grazie per l’attenzione, ora sono a disposizione delle vostre domande.

La questione di Carboni già licenziato da parte della stampa.
Se qualcuno di voi non avesse licenziato Carboni prima che ciò potesse realmente avvenire, forse ora non avremmo questa situazione di contestazione da parte dei tifosi. E’ difficile distaccarsi dal ruolo di tifoso per certi giornalisti.
Oreste Vigorito ha messo sì in dubbio la permanenza di Carboni, di Vigorito stesso, di Di Somma, di Palermo.
Non mi pare poi che l’anno scorso, ad ogni cambio di allenatore avvenuto, abbiamo fatto meglio di prima.
Chi veniva diceva che la squadra era buona e che non aveva bisogno di ritocchi, giusto perché doveva firmare il contratto.
Vigorito è un tifoso come voi: se si vince è contento, se si perde si incazza come e più di voi.
Io non posso giustificare le vostre disinformazioni. Se qualcuno si diverte a scrivere che non sono vere sui miei giornali o siti, poi ne deve pagare le conseguenze.
Voi giornalisti non potete chiedere a me perché voi avete queste opinioni.
Ho confermato Carboni perché è una persona per bene, che ha mancato i play-off per 2 punti, che ha fatto un mese di pre-ritiro, che ha perso non uno ma due genitori nell’arco di un mese, e che nonostante ciò è rimasto qui a lavorare per il Benevento, un uomo che non è venuto meno ai patti con questa società.
In pratica in questa situazione ve la siete cantata e suonata da soli.
Provare a fare l’ennesima rincorsa, l’ennesima ripartenza da zero con un nuovo allenatore che poi dopo la firma dice “Questo mi piace, questo no” non era affatto nelle nostre intenzioni.
Mi avete poi mai sentito proclamare un silenzio stampa quest’anno?
Non fate i salotti tv per dire Vigorito non parla, e se parla, lo fa solo lui. Io vorrei solo parlare il giusto.
Ho mille difetti, ma se devo dire qualcosa, allora preferisco farlo da me.

Perché Vigorito non vuole andare in B?
Questa domanda non meriterebbe affatto risposta, chi dice questo, dovrebbe scrivere a fianco anche perché, quali sono le motivazioni dietro questa affermazione.
Sono 8 anni che sono qui, sono il presidente più longevo della storia del Benevento calcio. Se non volessi andare in B allora non credete che farei prima a far schierare al mio allenatore la formazione Berretti?
E’ come se decido di prendere un’automobile, faccio il pieno di benzina, metto in moto e poi non innesco la marcia restando fermo nel piazzale.
Mi spiegate il perché che dovrebbe sottostare a questa logica?

La rescissione di Vacca dopo le sue dichiarazioni.
Vacca era un pupillo di mio fratello Ciro, da quando aveva 12 anni lo abbiamo preso e cresciuto con noi, dormiva nel convitto, gli avevamo persino chiesto di diventare una bandiera del Benevento. Poi abbiamo preso atto che i genitori non si scelgono i figli. Quando Vacca è stato preso come simbolo di una società marcia era giusto quindi rinunciare al giocatore, chiedendogli di lasciare questo salotto fatto di persone per bene che hanno rispetto degli altri.
Questa è la risposta ufficiale che diamo alla gente: per rispetto della città abbiamo rinunciato al valore tecnico ed economico (il cartellino) di Antonio Vacca.
Non so cos’altro dovremmo fare per dimostrarvi il nostro rispetto.

L’incomprensione dei tifosi riguardo l’incontro con Di Somma.
Non intendo avere un ruolo di “public relation man” perché in passato quello che dicevo era stato strumentalizzato. Non riuscire a fare delle cose, non significa che non si vogliano farle.
Ho questa fissa di andare in serie B con i colori giallorossi, e non è che voglio andarci da solo sedendomi sulla poltrona di squadre che ci sono già in serie B.
Quando si fanno delle valutazioni si fanno a 360°. Non ho detto a voi che Carboni fosse in discussione, se mi informo riguardo altri allenatori non è detto che debba per forza prenderne uno, e poi cacciare Carboni.
Noi non siamo aperti al dialogo, siamo spalancati al dialogo!
Non ho fatto andare Di Somma all’incontro con i tifosi perché si parlava di incontri ufficiosi, e poi per queste situazioni abbiamo già un rappresentante dei tifosi, è Alessandro Cilento.
Nessuno avrebbe potuto negare una richiesta da parte dei tifosi con la società, se questa richiesta fosse arrivata come si deve.
La società si è quindi rifiutata di appoggiare incontri clandestini, non si tratta di aver fatto affronti ai tifosi.

Il punto sul campionato.
Non sono certo contento di questo girone d’andata, spero che andrà meglio quello di ritorno, e vi ricordo che se non vinceremo il campionato a 17 squadre, a giugno c’è sempre quello a 8 squadre.