Avellino-Benevento 1-1. Oltre al danno anche la beffa.

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Reti: 23′ Cia (B), 92′ Zigoni (A).

Avellino (4-3-3): Fumagalli; Zappacosta, Cardinale, Izzo, Pezzella (88′ De Gol); D’Angelo, Massimo, Arcuri (77′ Lasagna); Millesi, Zigoni, Thiam (46′ De Angelis). A disp.: Fortunato, Puleo, Capua, Malaccari. All.: Bucaro.

Benevento (4-3-3): Gori; D’Anna, Siniscalchi, Rinaldi, Anaclerio; La Camera, Rajcic (74′ Pedrelli), De Vezze (61′ Luisi); Cia, Altinier (79′ Sy), Pintori. A disp.: Mancinelli, Signorini, Vacca, Kanoute. All.: Imbriani.

Arbitro: Cifelli di Campobasso.
Assistenti: Atta Alla di Roma 1 – Mosca di Chivasso.
Ammoniti: 5′ De Vezze (B), 16′ Anaclerio (B), 48′ Zappacosta (A), 55′ Siniscalchi (B), 57′ De Angelis (A), 79′ La Camera (B), 81′ Pezzella (A).
Espulso: 74′ D’Anna per doppia ammonizione. 86′ Fabiano (all. in seconda Avellino) e Martinez (all. in seconda Benvento) espulsi per reciproche scorrettezze.
Angoli: 9-4.
Recupero: Pt 1′, St 4′.

Parlare oggi di quella che è stata la cronaca della partita di ieri sera, sarebbe alquanto superfluo al momento: già diversi colleghi hanno detto tutto quello che c’era da dire, e per questo qui ci soffermeremo a riflettere su altri aspetti di Avellino-Benevento.
Partiamo dalla fine.

Così come all’andata l’Avellino, sotto per larghi tratti della gara, acciuffa il pareggio nei minuti finali. Se un girone fa fu D’Angelo a pensarci all’87’, questa volta “l’onore” è toccato al figlio d’arte Zigoni che “punisce” gli ospiti al secondo dei quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara Cifelli.
Ed iniziamo con il primo dei punti dei nostri punti di riflessione: in settimana avevamo ricordato come l’arbitro molisano permise il pareggio dei padroni di casa anche in Foligno-Benevento 2-2, e in cuor nostro speravamo che non ripetesse quella performance. Con questo non vogliamo dire che il pareggio dell’Avellino sia giunto per un vantaggio avuto dall’arbitro, bensì ci riferiamo alla sua conduzione di gara riguardo l’assegnazione di diversi cartellini.
A tratti è parso che un paio di gialli dati agli ospiti siano stati alquanto regalati, e più di un dubbio arriva per quelli comminati al capitano giallorosso D’Anna.
Insomma una conduzione di gara di Cifelli forse fin troppo casalinga.

Il secondo punto di riflessione è in riferimento alle esultanze di giocatori e tifosi irpini al pareggio di Zigoni ed al fischio finale del direttore di gara. In realtà dovremmo fare una premessa: da anni ad Avellino si afferma che quello con il Benevento per loro non è “il” derby. Per i loro trascorsi nella massima serie (ed in quella cadetta) gli avellinesi dicono di considerare e sentire di più il derby con Napoli e Salernitana.
Ma qui sorge un dubbio.
Se da parte biancoverde il derby col Benevento non è sentito come dicono, come mai sia per l’andata che per il ritorno, diversi gruppi di tifosi durante gli allenamenti incitavano e ricordavano ai propri beniamini l’importanza del match con i giallorossi?
Come mai al ritorno ad Avellino dopo il 2-2 dell’andata la squadra fu accolta con i massimi onori dalla tifoseria?
Come mai al pareggio di ieri dopo la partita in città ci sono stati caroselli, scene da vittoria di uno scudetto o di una Champions League, ed alcune voci parlano addirittura di fuochi d’artificio?
Eppure sono i tifosi giallorossi a non essere “mai stati lì” (come è intitolata anche una seguitissima trasmissione radiofonica cittadina) e non quelli biancoverdi. Qui i conti evidentemente sembrano non tornare.
Allora è chiaro che qualcosa non va tra quelle che sono le dichiarazioni, e quelle che sono effettivamente le dimostrazioni dei tifosi irpini ai risultati avuti con il Benevento.

Terzo punto di riflessione: la cronaca di Sportitalia.
Qui parliamo di un’annosa questione, ovvero l’affidare la telecronaca di una partita a ex giocatori di una delle due squadre in campo, una pratica che potrebbe avere la sua logica quando la partita viene trasmessa sul canale ufficiale televisivo di una delle due squadre oppure, come succede spesso su Sky, affidare a queste voci un proprio canale audio per la cronaca tifosa.
Ebbene sì, la scelta di Stefano Borghi e di Raffaele Ametrano per commentare Avellino-Benevento non è stata certamente delle migliori, sarcasticamente parlando.
Durante i 90′ più recupero i due non sapevano neanche l’imparzialità dove stesse di casa. Come ha già detto qualcuno sembrava di assistere alla partita non su Sportitalia, ma su Avellino Channel; ogni fallo commesso da un giocatore del Benevento era sacrosanto e punibile con il cartellino, viceversa si poteva anche lasciar correre.
Incomprensibili anche le lodi sperticate fatte più volte alla squadra irpina quando il campionato delle due squadre dice tutt’altro.
Va bene che l’Avellino è una squadra ripescata, che ha condotto un mercato estivo (e di riparazione) con budget decisamente minore rispetto a quello avuto a disposizione dalla squadra sannita, e che per tutto ciò è partita con l’obiettivo principale di salvarsi, ma da qui a magnificarla come se invece stesse in testa al campionato con quindici punti di distacco sulla seconda ce ne passa.
E quindi per il Benevento e i suoi tifosi, oltre al danno, ovvero i due punti sfumati in pieno recupero, anche la beffa di una telecronaca faziosa, oltre ai normali sfottò dei “cugini” irpini.

Ciononostante, parlando anche un po’ di quello che è stato l’atteggiamento mostrato in campo dal Benevento, si è avuta l’impressione che continuando a giocare in questo modo (sprecando ovviamente molto di meno le occasioni in fase 3), per i giallorossi la qualificazione per il lotto dei play-off non è un’idea così peregrina.
Se questi sono i presupposti, possiamo quindi contare in una pronta ripresa contro il Pavia, nel turno infrasettimanale di campionato di mercoledì, turno anticipato perché domenica è Pasqua e quindi non si giocherà.