Bucchi: Il Benevento deve cambiare atteggiamento, non modulo. Giocherà Del Pinto, Coda resta rigorista

95

Domani si giocherà Ascoli Benevento, e come di consueto ecco la conferenza stampa dell’allenatore giallorosso Cristian Bucchi.

AD ASCOLI – Sarà un Benevento carichissimo, sappiamo tutti che l’Ascoli dopo aver perso 7-0 con il Lecce sarà tenuto a riscattarsi, ma noi ne abbiamo perse tre di partite, quindi saremo battaglieri e affronteremo questa partita con agonismo, sapendo che loro vorranno fare di tutto per metterci in difficoltà e noi faremo di tutto per ribattere colpo su colpo.

CAMBIARE ATTEGGIAMENTO – Noi dobbiamo cambiare atteggiamento e non cambiare modulo, noi abbiamo subito degli episodi, se ricordiamo le sconfitte, prendiamo gol a caso e siamo poi incapaci di reagire agli episodi negativi. Purtroppo nel corso delle partite ci sono questi episodi, errori di allenatori, di giocatori, di arbitri, ma una squadra forte deve saper reagire a certe situazioni. Noi dobbiamo quindi dimostrare di essere una squadra forte, pensiamo all’atteggiamento che è la cosa più importante.

RECUPERARE UOMINI DI QUALITA’ – Ad oggi abbiamo utilizzato poco alcuni uomini come Ricci, Viola, Asencio, Armenteros, ma c’è anche un motivo dietro questo: per giocare con questi elementi offensivi bisogna giocare con una certa continuità e costanza. Rimettere in sesto Armenteros era un bisogno necessario e lo abbiamo aspettato; Asencio da gennaio non è mai riuscito ad essere al 100%, e anche lui ha un fisico importante per il quale ha bisogno di allenarsi con continuità; anche Nicolas Viola è stato fermo per un totale di 3 mesi, e anche lui ha bisogno di allenarsi e giocare con costanza. Chi finora è riuscito a rendere meno rispetto a quello che avrebbe dovuto fare, ora deve mettere a disposizione della squadra le qualità che ha.

RITROVARE EQUILIBRI – Tra squalifiche e infortuni vari sei costretto a rimescolare un po’ il tutto e a ritrovare quegli equilibri che si erano raggiunti con solidità difensiva e soluzioni a centrocampo e in attacco, poi sono bastate le ultime tre partite per scombussolare il tutto. Dobbiamo solamente lavorare per ritrovare la condizione tecnica e fisica di alcuni giocatori, e in questi 15 giorni ci è servito. Abbiamo recuperato Gyamfi, Letizia e Maggio, ci mancherà Volta squalificato, ma in base alle condizioni avremo la possibilità di ruotare tutti gli altri che sono a disposizione.

DEL PINTO TITOLARE – Domani giocherà Del Pinto, non è che negli ultimi tempi era finito nel dimenticatoio, avendo 30 giocatori in rosa, magari qualcuno viene utilizzato meno, ma tutti possono giocare titolari, ma ci sono momenti durante il campionato in cui bisogna fare delle scelte: alcune volte è successo a qualcun altro, altre volte è successo a Del Pinto; che quest’ultimo possa giocare non giocare, è importantissimo per la squadra perché ne è uno dei leader. Ho voglia di vedere tecnica, anima, spirito, sacrificio, ed è anche per questo che ho già scelto Del Pinto per domani. Non perché la partita di Ascoli sarà una battaglia, noi dovremo saper essere bravi per controbattere il loro agonismo, ma dobbiamo metterci anche qualità; nella partita dell’andata per larghi tratti non si è affatto giocato.

CODA RIGORISTA – Coda è uno dei rigoristi, una condizione che ha conquistato sul campo, ma possono tirare anche Viola, Insigne, Ricci, ma in quei casi a sentirsi di poter calciare il rigore era Coda. Lasciate stare che ne ha sbagliati tre, ma prima ne aveva segnati cinque, poi può pure segnare Montipo’, o che lo tira un terzino un calcio di rigore, cambia poco, l’importante è che queste situazioni vengano poi sfruttate.

AVERE PERSONALITA’ – Mancano 9 giornate alla fine, siamo in un momento decisivo del campionato, se qualcuno non ha lo spirito, la personalità e la forza di imporsi in questi momenti, allora vuol dire che con me non scenderà più in campo, ma queste sono decisioni da prendere dopo, e non prima.

TRASMETTERE SERENITA’ – L’allenatore deve trasmettere serenità al gruppo, ma non si trasmette solo sorridendo, quando l’allenatore magari nelle quattro mura dello spogliatoio si arrabbia con i giocatori non lo fa perché vuole arrabbiarsi, ma perché ce ne è bisogno, ed è anche in questo modo che si può trasmettere serenità, ci vuole sempre confronto con i calciatori. Io ansia non ne trasmetto, io poi lo vedo anche con voi giornalisti, lo vedo dopo le sconfitte e le vittorie che nel primo caso le domande sono più dure, e nel secondo caso sono più morbide, c’è un umore più tranquillo per le partite successive.

L’ALLENATORE DEVE ESSERE COME ROCKY BALBOA – Premesso che a caldo tutto verte verso l’eccesso, che sia in caso positivo o in caso negativo, quindi so bene cosa accade dopo una partita: se si perde c’è rammarico e lo vedo nei nostri tifosi che sono dispiaciuti e diventano maggiormente critichi, ma noi facciamo questo mestiere e noi allenatori dobbiamo sapere incassare il tutto come Rocky Balboa, e poi deve sapere andare avanti per la propria strada.

ASPETTATIVE E ASSILLI – Questa società per tanti anni ha seguito la promozione in B, quando ci è riuscita poi si è trovata in A e quando si è trovata in A non se ne è manco resa conto che si è già ritrovata in serie B di nuovo. Sono stati cambiati un sacco di giocatori e anche lo staff tecnico, e bisogna tener conto di tutte quelle aspettative che abbiamo addosso. Immaginate i sentimenti del presidente che investe, del dirigente che ha costruito questa squadra, e dell’allenatore che allena tutti i giorni. Non dobbiamo avere assilli perché il presidente ha parlato di un progetto a lungo termine. Quello che dobbiamo fare tutti, società, squadra, tifosi, stampa è di fare tutti fronte comune per far sì che questo progetto a lungo termine diventi a breve termine.