Vigorito: “Il Benevento farà un mercato chirurgico, e non ci saranno nomi roboanti di allenatori o calciatori”

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Conclusasi amaramente la stagione del Benevento con la sconfitta casalinga per 3-0 contro il Cittadella in semifinale playoff, come di consueto accade da qualche anno, il presidente Oreste Vigorito ha indetto una conferenza stampa come consuntivo dell’anno appena trascorso. Mentre in passato il suddetto incontro con i giornalisti (e con una frangia di tifosi presente nelle retrovie) si svolgeva nella sala stampa dello Stadio Vigorito, quest’anno l’Hotel President in pieno centro della città ha fatto la cornice alla parole del presidente giallorosso.

PROGETTO TRIENNALE – Dopo la retrocessione dell’anno scorso, abbiamo pensato di ricostruire qualcosa su quelle macerie, anche perché avevamo comunque vinto un campionato, quello sugli spalti. Il Benevento si è quindi ripromesso di progettare la squadra su una base triennale. In molti hanno però criticato questa nostra pianificazione.

CAMPAGNA ACQUISTI – La campagna acquisti fatta la scorsa estate era stata promossa da tutti gli addetti ai lavori, e in molti avevano sperato in un pronto ritorno in A, ma questo non era l’obiettivo primario per la società. L’anno scorso molti tifosi hanno visto a Benevento maglie rossonere, nerazzurre, bianconere, e si sono dimenticati il colore delle maglie di squadre affrontate fino a qualche anno fa nelle categorie minori, e per questo i sogni nel calcio finiscono per trasformarsi in una follia collettiva.

SERIE B – Ci si è dimenticati che quest’anno abbiamo iniziato il campionato nella parte alta della classifica, la zona playoff, e che abbiamo chiuso nella medesima posizione, e tutto questo al nostro secondo campionato di B, non alla ventesima partecipazione. Siamo rimasti in B, non siamo saliti in A, e in molti ora cercano i “colpevoli” di questa situazione, e in molti si sono ritrovati loro malgrado tra questi.

LE MALELINGUE – E’ scontato quindi pensare a calciatori che non si sono impegnati, a persone che si sono venduti le partite, dimenticando che i ricavi provenienti da una promozione in serie A non sono affatto paragonabili a quelli provenienti da qualche partita venduta. A me piace eliminare tutte queste chiacchiere e ricordarsi solo delle parti belle.Quando qualcuno dice qualcosa di lontano dalla realtà, non è responsabile solo questa persona, ma lo è anche chi ascolta queste malelingue, queste brutte dicerie, perché poi prendono piede e si arriva a parlare solo di questo.

SODDISFAZIONI – Per me questo è stato un anno di soddisfazioni perché è il primo su base triennale, una valida base per il futuro. Proprio per il futuro, abbiamo realizzato un centro sportivo in città che è un vero e proprio gioiellino, un punto di incontro per le selezioni giovanili giallorosse. E di queste ben tre su quattro sono arrivate alle fasi finali dei rispettivi campionati, con addirittura l’U16 che si andrà a giocare lo scudetto con società ben più blasonate di noi. Ricordiamoci che con il ritorno in B, le sponsorizzazioni sono calate di un buon 80%, e questo purtroppo vuol dire essere una società di provincia. Per la semifinale col Cittadella allo stadio eravamo in 10.000, mentre l’anno prima la media a partita era superiore, e per questo non sono certo io ad essere venuto meno all’impegno col Benevento.

PREZZI INVARIATI – E’ in nome dei 4000 tifosi della Curva Sud, capaci di polverizzare in sole 24 ore i biglietti per la semifinale per il loro settore, che lascerò invariati i prezzi degli abbonamenti. A inizio anno alcune polemiche riguardo l’aumento dei prezzi le ho viste come pretestuose. “Non si voleva andare in A”, questa è una delle frasi dette da molti tifosi, e anche la stampa della città è responsabile a questo riguardo, perché non hanno raccolto queste calunnie per un articolo di fondo, al fine di delegittimarle.

ESONERO DI BUCCHI – Se qualcuno pensa che il presidente Vigorito ha licenziato Bucchi perché ha fallito la semifinale, allora vuol dire che non mi conosce. La parte mancante nel progetto con Bucchi non è stata di certo la mancata promozione. Sono 4 anni che vengono scelti allenatori che danno sempre il proprio contributo: Bucchi in due anni di B, con Perugia e Benevento, ha fatto due semifinali per la A. Ora ci servirà un’altra figura di allenatore. Quando qualcuno scende dal “treno Benevento” ci restiamo sempre male, perché vuol dire che tutti abbiamo sbagliato qualcosa, sia chi scende, sia chi rimane su questo treno.

ROBE DI KAPPA – Abbiamo cambiato sponsor tecnico, passando da Frankie Garage a Robe di Kappa, uno sponsor che ci ha molto corteggiato e che potrà darci ancora più visibilità. Anche la vendita online dei prodotti del Benevento Calcio rientra nelle strategie societarie, di certo non parliamo di un ricavo di milioni di euro, ma è soddisfacente vedere arrivare ordini da ogni parte del mondo, con tifosi che acquistano il nostro materiale per essere più vicini alla nostra squadra.

ESPERIENZA E COMPETENZA – Nel calcio non si vince con i soli nomi, ma soprattutto con competenza e trasparenza. In passato pensavo che prendendo il centravanti che l’anno prima aveva fatto 20 gol, avrebbe poi ripetuto questa performance anche con noi. Con l’esperienza acquisita ho capito che non era affatto così, e che invece di prendere giocatori che puntavano a rimpinguare l’attuale conto in banca, avrei dovuto prendere giocatori che pensassero con le proprie prestazioni a migliorare i propri guadagni futuri.

PROBLEMI DELLE NEOPROMOSSE – Quando si sale in A, una neopromossa si trova sempre davanti a tre problemi: 1) costi inaccessibili per i calciatori; 2) calciatori a fine carriera che vogliono venire a svernare; 3) giovani calciatori che non vogliono venire perché statisticamente sanno di essere già retrocessi. Io non è che voglio vincere per forza quando partecipo ad un campionato, ma mi incazzo molto quando perdo le partite.

PROSSIMO MERCATO – Prenderemo calciatori con nomi che non faranno vendere copie o fare visualizzazioni, e su questo il direttore sportivo Pasquale Foggia sta già lavorando non da ora, ma dal 1 luglio dell’anno scorso. Abbiamo una rete di scout che sta scandagliando mezza Europa, cosa che l’anno scorso non avevamo, ora è questo il cammino che vogliamo percorrere, stare a cercare ancora i colpevoli della mancata promozione sarebbe stata solo una perdita di tempo. Dopo la partita col Cittadella negli spogliatoi c’erano ragazzi addolorati per non aver raggiunto il sogno della A.

APPELLO ALLA STAMPA – Albert Einstein diceva spesso “Se a 70 anni continui a pensarla come quando avevi 20 anni, allora vuol dire che hai sperperato 50 anni”. Quello che posso dire a voi giornalisti è di essere il più oggettivi possibili, evitate di mettere nomi roboanti di calciatori e allenatori, perché non è quello che vogliamo noi. Sui giornali mi si accreditano nomi che non sono stati effettivamente accostati al Benevento, e quello che viene detto da voi poi viene preso dai tifosi come qualcosa che ho detto io. Vi chiedo quindi di evitare di scrivere puttanate perché danneggiano me, la società e l’obiettivo che ci siamo prefissati. Non andate appresso a quello che dicono testate nazionali come Tuttomercatoweb o altre simili, perché io con loro non parlo, e nemmeno i miei collaboratori, a meno che non lo facciano a mia insaputa. Il nostro sarà un mercato chirurgico.

IL PROSSIMO ALLENATORE – Il Benevento oramai non è più un illustre sconosciuto sul panorama nazionale, ora abbiamo allenatori che sanno che venendo qui potranno fare bene per il futuro della propria carriera. Il prossimo allenatore del Benevento sarà qualcuno che non va spesso in televisione, se qualcuno però ora mi chiederà il suo nome, non gli posso rispondere perché effettivamente non c’è ancora. Ci sono due tipi di allenatore al momento che vanno per la maggiore: quelli che si sono laureati campioni del mondo (ed esserlo non vuol dire sinonimo di buon allenatore); e i cosiddetti “santoni” che però sono adatti a correggere un cammino in corso, e per il momento noi non siamo ancora su un lettino d’ospedale in attesa di essere salvati.

RITIRO ESTIVO E SPONSOR – Andremo in ritiro in Trentino, a Pinzolo, una meta per la quale avevamo già prenotato tutto due mesi fa. Considerando che il 1 luglio ci sarà il raduno a Benevento per le visite mediche di inizio anno, la partenza per il ritiro avverrà verso il 7 luglio, una settimana dopo. Se qualcuno aveva provato a cercare questa notizia da qualche parte, non l’avrebbe trovato né sul mio sito né nella mia televisione. Per quanto riguarda invece la consegna del nuovo materiale tecnico da parte dello sponsor Robe di Kappa, tutto arriverà entro un mese, per la partenza del ritiro; e anche questa era una notizia che nemmeno era uscita, visto che era tutto in programma addirittura da febbraio scorso. Il DS Foggia poi mi aveva chiesto di non dirlo, ma quest’estate giocheremo anche due amichevoli con delle forti squadre italiane.

STAFF MEDICO – Forse qualcuno avrà notato che quest’anno, per la prima volta da quando sono a Benevento, nessun giocatore è andato a curarsi in altri centri specializzati, questo è un gran risultato dovuto al nostro staff medico presieduto dal dottor Salvatori, un medico che ha una comprovata esperienza di ben 12 anni con una società prestigiosa come la Lazio. Alla luce di tutto questo, verrà quindi riconfermato tutto lo staff medico.

ANTISTADIO E ALLENAMENTI – Quest’anno abbiamo anche rifatto il campo in erba all’Antistadio Carmelo Imbriani, e sugli spalti abbiamo montato molti dei vecchi sediolini che una volta erano allo Stadio Vigorito. Mi preme inoltre ringraziare il centro sportivo di Paduli presso il quale ci siamo allenati in passato negli anni precedenti, ma qualcuno mi aveva fatto notare che essendo la squadra di Benevento, doveva allenarsi in città e non fuori, perché quando la squadra si trova in difficoltà deve avere vicino il sostegno dei tifosi giallorossi, quando la squadra in campo d’altronde non è più della società ma è della tifoseria.

QUESTIONE STADIO – Non è facile da sbrogliare: esisteva una convenzione con la precedente amministrazione comunale della durata di dieci anni, ma poi è cambiato tutto. In realtà avevamo anche pensato di acquistare l’intera struttura, ma per farlo deve essere messa al bando, e un bando pubblico da parte del Comune di Benevento non è stato ancora approvato. La società ed io avevamo due scadenze a breve: quella del 2 giugno quando dovevamo lasciare lo stadio a disposizione delle prossime Universiadi, e quella del 20 giugno quando dovrò far sapere a chi di dovere quale sarà il nostro terreno di gioco; nel frattempo c’è stata la temporanea proroga di un ulteriore anno.

CAMPOBASSO SOCIETA’ SATELLITE – Con il Campobasso stiamo parlando per trovare una possibile sinergia, una collaborazione come rapporto di società satellite del Benevento. Non faremo come si dice ora a Napoli, cioè che il presidente De Laurentiis abbia acquistato il Bari per poi lasciare la società azzurra; il giorno in cui la famiglia Vigorito lascerà il Benevento Calcio, lascerà anche il mondo del calcio, non si avvicinerà ad altre società. Campobasso sarebbe solo un ampliamento del mondo Benevento, perché si può benissimo collaborare ed aiutare un’altra società sportiva.