Primavera, tra incroci da urlo e vecchie conoscenze

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benevento juventusVivere in bilico tra critiche ed esaltazioni. E’ il destino del campionato Primavera dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti, un torneo che molti vorrebbero eliminare perché controproducente per la crescita dei giovani italiani, ritenuti poco competitivi rispetto ai pari età europei che nel frattempo esordiscono in prima squadra e (soprattutto) nelle massime serie di competenza. L’altra faccia della medaglia è invece rappresentata dall’opportunità, per le realtà emergenti della Penisola, di mettere in mostra i propri gioielli dandogli una vetrina di prestigio e contemporaneamente sfruttare il lustro delle varie sfide da urlo poste in calendario per accrescere il proprio appeal. E’ il caso, ad esempio, del Benevento di Ignoffo, che nel gruppo B farà i conti con diverse formazioni pluri-scudettate. Nel girone dei giallorossi c’è il Torino, in assoluto la formazione che più volte si è laureata Campione d’Italia (ben nove), ma anche la Juventus a cui il titolo manca da ormai più di dieci anni, senza dimenticare il Chievo Verona che fu Campione nel 2013-2014 quando conquistò il suo primo storico titolo italiano.

Amarcord – L’inserimento dei sanniti nel gruppo con le compagini torinesi ha fatto viaggiare la mente verso ricordi nostalgici. A molti sarà capitato di catapultarsi al 28 gennaio 2004, nel nubifragio di Morcone. Quel giorno il Benevento (all’epoca Sporting) ospitò nella semifinale di ritorno della Coppa Italia di categoria la Juventus dopo il 2-2 maturato a Vinovo nella gara di andata e in seguito ad una cavalcata eroica nella manifestazione tricolore (vantaggio dell’ex giallorosso Palladino al 15′; pareggio di Granata al 54′, vantaggio di Bruno all’81’ e pareggio in extremis sempre di Palladino al 91′). Il punteggio premiò i bianconeri allenati da Chiarenza che si imposero con un netto 6-0 (tripletta di Bentivoglio, gol di Benjamin, Lavecchia e Chiumiento). Non erano comunque i primi precedenti con il club della famiglia Agnelli: la stagione prima al Torneo di Viareggio i sanniti furono sconfitti agli ottavi di finale 4-1 dalla Vecchia Signora (vantaggio sannita con Crisantemo al 15′, pareggio di Cassani al 17′, vantaggio bianconero con Olivera al 20′, terzo gol di Chiumiento al 40′ e poker finale di Paro al 55′). Sempre a Viareggio, ma contro il Torino, il precedente del 2005: 2-2 tra la formazione di Luciano D’Agostino e quella granata (vantaggio granata al 13′ con Colombo, pareggio sannita su rigore con Correale al 35′, vantaggio sempre con Correale al 50′, e pareggio finale di Canavese al 70′ sempre su rigore); un pari che non aiutò comunque il Benevento a superare la fase a gironi pur piazzandosi al secondo posto (i giallorossi non risultarono, con 5 punti, tra le migliori seconde ndr.).

Le altre – A comporre il girone anche squadre dalla grande tradizione come l’Empoli e l’Udinese, che hanno rispettivamente in bacheca uno e due titoli a testa, oltre al Bari (campione nel 99-2000) e al Sassuolo, società che ha dimostrato negli ultimi anni di saper lavorare benissimo con i giovani. Chiudono il quadro l’Ascoli, l’Avellino, il Carpi, il Cittadella, il Pescara e la Pro Vercelli. Tredici avversarie da affrontare una dopo l’altra con entusiasmo e ambizione. Al Meomartini, quest’anno, ci sarà da divertirsi.

(Foto tratta da “Archivio Mauro Ielardi”. CLICCA QUI per il video di Benevento-Juventus 0-6 del 28 gennaio 2004)

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...