La rivelazione di Cagni: “Ero praticamente in pensione, poi è arrivato il Brescia”

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Il calcio è capace spesso di regalare storie romantiche. Quella che vede protagonista Luigi Cagni, nuovo allenatore del Brescia, è una delle tante che entrano di diritto nel calderone. E se dovesse arrivare la salvezza, si potrebbe parlare addirittura di magia. I lombardi vengono da un periodo nerissimo, contraddistinto da ben 7 sconfitte nelle ultime 9 gare a da una perdita di fiducia imbarazzante che ha costretto la società ad esonerare Brocchi. Proprio Cagni, che al Corriere dello Sport si è rivelato entusiasta della nuova avventura, si è lasciato andare ad una confidenza: “Mi ero dato un termine preciso. Se nessuno mi avesse chiamato fino al termine di questa stagione, sarei andato in pensione. Poi però è arrivato il Brescia, una questione di cuore ma non solo. Non avrei mai accettato senza credere che la situazione fosse risolvibile. Ai ragazzi ho detto che non saranno mai criticati per ragioni tattiche, ma hanno l’obbligo di dare tutto per la maglia. Non ho mai visto un tifoso criticare un giocatore che esce dal campo stremato”. Cagni, 67 anni il prossimo 14 giugno, non allenava dal 2013 quando sedette sulla panchina dello Spezia. Successivamente, è stato impegnato solo nella breve parentesi da vice di Zenga alla Sampdoria nel 2015 durata soli due mesi prima di un esonero lampo dovuto alla precoce eliminazione dall’Europa League e a divergenze varie con il presidente Ferrero.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...