Gori e quel cerchio che si chiude: “Non capita tutti i giorni…”

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Gori
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Nelle promozioni in B di Salernitana e Benevento la sua mano è stata evidente. In più di un’occasione, a Benevento e Salerno, è stata tributata una preghiera a “San Ghigo da Taranto” nell’ultimo biennio. Decisivo nella cavalcata che condusse la Salernitana tra i cadetti due anni fa, fondamentale lo scorso anno quando fu uno dei simboli del Benevento di Auteri. Piergraziano Gori, 36 anni compiuti lo scorso 10 maggio, ha commentato a Metropolis l’anomalo appuntamento che gli ha riservato il destino: “Non capita certo tutti i giorni. Mi troverò a giocare una partita tra due squadre che ho contribuito a portare in serie B. Se sarà emozionante? Certamente, lo sarà”. Inevitabile che sia così per uno come Gori, quest’anno scivolato al ruolo di “secondo” dopo l’arrivo nel Sannio di Alessio Cragno in prestito dal Cagliari. Un numero 12 come lui – anche nel guardare i vari organici – rappresenta un vero lusso, specie se si parla di una neopromossa come il Benevento. E l’incrocio tra calendario e destino ha voluto proprio che domenica in campo all’Arechi dovesse esserci lui a difendere i pali della porta giallorossa. Lì dove per un anno intero hanno pregato San Ghigo, oggi sperano di neutralizzare i riti dei sanniti e vedere il loro ex portiere alzare bandiera bianca. Con il rispetto da riservare ai big. Perché il calcio è questo, ma anche i ricordi sono qualcosa di estremamente prezioso.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...