Una voce fuori dal coro, Liccardi: «Servono facce nuove in Federazione»

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Tra gli interventi che si sono registrati durante la premiazione delle società sannite avvenuta ieri pomeriggio presso l’Università Telematica Giustino Fortunato va sottolineato quello di Ezio Liccardi. Il tecnico del Real San Nicola non ha mai fatto mistero dei propri pensieri e li ha esternati di fronte ai vertici federali al gran completo, con in testa il commissario Sibilia.

Premiazioni calcio dilettantistico (5)«Perché avete paura? Paura di ascoltare, paura di capire, paura di parlare. Io non ho paura di farlo, non ho paura di lottare, non ho paura di dire che pochi giorni fa sono stato invitato a tacere», questo un sunto dell’intervento dello stesso Liccardi, «ci avete fatto credere di essere seguiti da occhi nuovi ed invece ci siamo ritrovati osservati dagli stessi occhi che ci hanno visto in difficoltà, che non ci hanno sorriso ma che hanno aspettato le nostre ambascie per soccorrerci. La crescita di un intero movimento avviene prendendoci tutti per mano. Oggi le nostre mani sono tese verso qualcuno che non si rende conto del momento storico che vive la nostra provincia e la cosa che veramente fa paura è la consapevolezza che prima o poi dovranno accontentare tutti e purtroppo non sarà possibile perché i più deboli verranno sempre emarginati. Il Sannio va difeso. Il Sannio va elevato. Il Sannio è la terra dove coltiviamo il nostro amore per il calcio. Rispettate il Sannio perché i sanniti meritano il rispetto e la considerazione che hanno le altre province. Certo i numeri parlano chiaro, siamo i più poveri sia numericamente che economicamente ma questo non deve essere un alibì per essere bistrattati. Vogliamo partecipare al gioco, vogliamo trovarci anche nella condizione di gestire il gioco invece veniamo continuamente congelati per poi essere scongelati nel momento del bisogno. I tabulati sono indigesti, le iscrizioni sono sempre troppo alte, se non paghiamo non giochiamo, se giochiamo la nostra nota spese aumenta, le nostre squalifiche aumentano, la nostra rabbia aumenta nel momento in cui pensiamo di aver risparmiato il 10% sulle iscrizioni. Campionati a 10 squadre dove il costo medio di una gara diventa insostenibile. Volete costruire un regno senza rendervi conto che le fondamenta le avete trascurate. Il calcio è giovane, il calcio è la miglior palestra di vita per i nostri figli, il calcio si evolve attraverso le frontiere della nuova comunicazione. Vogliamo gente nuova, gente che sappia dialogare con i giovani, gente lontana dalle dinamiche oscure del potere. E voi dovete esigere da tutti noi un bel no perché dirvi sempre si mi ricorda il titolo di una commedia di De Filippo dove Eduardo veniva assecondato esclusivamente per paura di reazioni avverse. Basta Jacoviello e soci vogliamo volti nuovi».