Viareggio – Benevento 2-1.

222

viareggio_benevento

Reti: 17′ st Romeo (V), 30′ st Vannucchi (V), 47′ st Mengoni (B).

Viareggio (4-3-3): Gazzoli; Celiento (33′ pt Falasco), Lamorte, Conson, Peverelli; Pizza, Galassi, Rosafio (41′ st Della Latta); Gerevini, Romeo (31′ st De Vena), Vannucchi.
A disp.: Furlan, Ferrari, Gemignani, Benedetti.
All.: Lucarelli.

Benevento (4-3-3): Gori; Zanon, Milesi, Mengoni, Som; Agyei, De Risio (18′ st Di Piazza), Di Deo; Campagnacci (34′ st Montiel), Evacuo, Mancosu(34′ Buonaiuto).
A disp.: Baiocco, Ferretti, Espinal, Altinier.
All.: Carboni.

Arbitro: Sig. Alessandro Caso della sezione AIA di Verona.
Assistenti: Sigg. Emanuele Bellagamba e Leonardo Camillucci della sezione AIA di Macerata.
Ammoniti: 20′ pt De Risio (B), 45′ Zanon (B), 14′ st Galassi (V), 40′ st Vannucchi (V)
Espulso al 16′ st Lucarelli allenatore del Viareggio.
Angoli: 7-2 per il Benevento.
Recupero: Pt 2′ , St 5′.

Le azioni delle reti:
17′ st: Viareggio in vantaggio grazie ad un grosso errore difensivo giallorosso, successivamente ad una respinta di Gori sulla conclusione di Rosafio, l’attaccante Romeo ribadisce in rete.

29′ st: il Viareggio raddoppia con Vannucchi dopo un altro imbarazzante tentativo difensivo del Benevento.

47′ st: il Benevento accorcia con Mengoni, il difensore portatosi avanti batte Gazzoli con un tiro di sinistro che finisce all’angolino.

Considerazioni sulla partita:
Se pensavamo che quella di mercoledì fosse la partita del Benevento più brutta vista quest’anno, dopo questa sconfitta odierna in trasferta toscana dobbiamo ampiamente ricrederci!
Già dopo la partita infrasettimanale, la società giallorossa per la pessima prestazione offerta dai suoi tesserati, aveva deciso di punirli annullando il trasferimento aereo dalla Calabria alla Toscana, optando per un viaggio “all’antica”, effettuato quindi in pulmann.
Così facendo però ha anche impedito all’allenatore Carboni di sottoporre i suoi giocatori a due sedute di allenamento che sarebbero potute invece servire.

Alla punizione inflitta dalla società ai giocatori, i tifosi giallorossi hanno subito la punizione inflitta loro dai giocatori stessi, che scesi in campo allo Stadio dei Pini di Viareggio hanno ben pensato di “offrire” la peggiore partita del Benevento mai vista quest’anno, e non cadiamo in errore se affermiamo che sia la più brutta partita vista negli ultimi 10 anni (se non anche di 15 o 20 anni)!
In campo il Benevento non sembra essere sceso affatto, sostituito dalle brutte copie dei propri giocatori (come se già gli originali fossero migliori…), dai loro cloni difettosi, o ancora se le metafore fatte finora non sono bastate, dai soli corpi orfani della propria mente (qualche collega della stampa ha persino accennato ai tanto osannati zombies protagonisti di diversi film e serie tv negli ultimi anni).

Giocatori senza grinta, senza fantasia, senza tecnica; giocatori professionisti e pagati profumatamente (quasi sicuramente molto più di molti altri loro colleghi nell’intera categoria di Lega Pro e persino di alcuni club di serie cadetta) scesi in campo quasi come se volessero fare uno sgarbo bello e buono al proprio allenatore, alla propria società e ai propri tifosi.
Ed è proprio su quei pochi coraggiosi e volenterosi sostenitori giallorossi che ci soffermiamo un attimo: siete stati voi i veri eroi di questa trasferta di Viareggio!

In campo il Benevento al cospetto della giovane formazione messa in campo dal Viareggio (ad esclusione del portiere Gazzoli classe ’75 e del trequartista Vannucchi, classe ’77), sembrava una squadra di pulcini schierata impietosamente davanti ad una squadra di serie A: mai un passaggio a buon fine, mai uno stop decente a centrocampo (Agyei inguardabile, ma Davì perché non era all’altezza?) con giocatori che vengono letteralmente “abbattuti” su rari passaggi dei compagni; nessun tiro in porta se non fosse stato per il gol finale di Mengoni e per la mezza papera di Gazzoli, su un tiro “fetecchia” di Campagnacci, col portiere che salva prima che la sfera raggiunga la linea di porta.

Il Benevento quindi ha proseguito il proprio record negativo di vittorie in trasferta (l’ultima volta fu ad Avellino nella stagione scorsa, e anche in quel caso si trattò di un caso isolato), permettendo inoltre al Viareggio di conseguire la prima vittoria casalinga di questa stagione. In pratica i bianconeri hanno finalmente trovato quella squadra benefattrice che cercavano dall’inizio del campionato.
Pensiamo che ormai l’avventura di Carboni sulla panchina giallorossa si sia ormai conclusa, considerando il fallimento di un progetto tecnico e tattico (sarebbe anche ora di mettere in soffitta questo 4-3-3 con uomini inadeguati per le posizioni in campo ricoperte) ma soprattutto di gioco. E ringraziamo che nonostante tutto sia arrivato qualche risultato a inizio stagione altrimenti la situazione in classifica sarebbe stata persino peggiore.

Ora la società giallorossa dovrà correre ai ripari, e complice il campionato di transizione senza retrocessioni (difficile per ora riuscire a pensare di restare in zona play-off) dovrà ricostruire (nuovamente, e per l’ennesima volta) la squadra nella sessione di mercato invernale.
Ma vogliamo inoltre ricordare che la cacciata di Carboni, equivale a rendere lo stesso solamente un capro espiatorio, visto che per noi gli errori sono a monte con un organigramma societario composto da elementi non validi per i ruoli che dovrebbero ricoprire; persino un lupo di categoria come Di Somma sembra diventato un agnello una volta passato dai colori gialloblu della Juve Stabia a quelli giallorossi del Benevento!
Al presidente Vigorito chiediamo quindi di restare come semplice patron, e di fare come un Berlusconi dei bei tempi, che affidò tutto nelle capaci mani del Galliani della situazione e lasciando la maggior parte delle decisioni a quest’ultimo.
In parole povere, Vigorito dovrebbe mettere mano solo al portafoglio, seguendo però le indicazioni del proprio direttore sportivo Di Somma e del futuro allenatore, sperando che questo prossimo tecnico non venga solo a scaldare la panchina, ma si dia da fare, con decisione e polso fermo nei confronti dei giocatori.