Venuti, vidi, vici: talento e costanza sulle orme di Dani Alves

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venutiLo osservi e ti dà l’impressione di giocare da un’eternità. Lorenzo Venuti vanta la caratteristica che accomuna diversi prodotti del vivaio della Fiorentina: far risultare la carta d’identità e il proprio modo di giocare fattori diametralmente opposti. Il terzino di Montevarchi, alla sua prima vera stagione in B, ha dimostrato di non apparire un debuttante. Voluto da Boscaglia in Lombardia dopo un anno a Pescara condizionato dall’infortunio al ginocchio, il giovane classe ’95 toscano si è preso la maglia da titolare sulla corsia destra della Leonessa e vi si è affezionato: 27 presenze e un assist nell’ultimo campionato. Boscaglia si è privato di lui solo nel trimestre dicembre-febbraio nel quale ha messo piede in campo solo due volte. Poi, dal match con il Como del 27 febbraio in poi, di nuovo un crescendo di apparizioni fino alla penultima giornata con il Bari.

Caratteristiche – Il piede preferito è il destro, ma l’adattabilità sulla corsia sinistra fa di Venuti un vero e proprio jolly. Sia chiaro, è stato lui stesso a puntualizzare a più riprese che il suo ruolo naturale è quello di terzino destro, ma la trafila nelle giovanili della Fiorentina gli ha consentito di svolgere entrambe le mansioni all’interno della linea difensiva della Viola dove Federico Guidi preferiva impiegarlo a sinistra mentre Leonardo Semplici – attuale allenatore della Spal – lo utilizzava di frequente sulla destra. Un’ambivalenza che può far più che comodo a Baroni per implementare i propri schemi e che ha spinto anche la Fiorentina a prolungargli il contratto di tre anni prima di cederlo in prestito al Benevento.

“Ancora tu…” – E’ chiaro che Venuti non sia una nuova conoscenza per l’attuale allenatore giallorosso. Baroni aveva avuto il ragazzo alle sue dipendenze a Pescara, due stagioni fa. Per via dell’infortunio e della folta concorrenza in squadra, il terzino cresciuto ad Incisa Valdarno non riuscì a collezionare neanche una presenza ma partecipò al Torneo di Viareggio con la Primavera biancoazzurra guidata da Oddo, poi subentrato allo stesso Baroni a un turno dalla fine del campionato di B. Nonostante lo zero alla casella “apparizioni”, Venuti ha sempre valutato più che positiva l’annata in Abruzzo e quei mesi di sofferenza per l’infortunio dichiarando che proprio con gli allenamenti di Baroni ha iniziato a curare maggiormente la fase difensiva abbinando una crescita personale e professionale di grande rilevanza.

Idoli – Parlare di “idoli d’infanzia” per un classe ’95 è azzardato e fuori luogo. A ventuno anni è giusto ispirarsi ai campioni dell’attualità, che per Lorenzo Venuti rispondono al nome di Dani Alves e Marcelo. Scrutando nel web sono questi i due nomi che ricorrono maggiormente nelle sue interviste quando gli viene chiesta la propria fonte di ispirazione. La motivazione? Si tratta di giocatori in grado di svolgere sia la fase offensiva che quella difensiva con costanza e sacrificio. Oltre ovviamente al talento. Quello a Venuti non manca di certo. E Baroni lo sa.

(Foto bresciacalcio.it)

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...