Tifosi, che odissea! In ritardo allo stadio per un servizio discutibile

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Per la maggior parte dei tifosi del Benevento che ieri sono accorsi al Marulla, la trasferta di Cosenza è stata una vera e propria odissea. Tralasciando le frustranti deviazioni della Salerno – Reggio Calabria soprattutto in direzione Salerno che hanno allungato di circa un’ora i tempi del viaggio, siamo costretti a sottolineare il trattamento riservato loro dalle forze dell’ordine locali. Non ce la prendiamo direttamente con chi prende ordini dall’alto e svolge onestamente il proprio lavoro, sia chiaro, ma con chi ha gestito in prima persona il servizio d’ordine che, parliamoci chiaro, tanto di ordine non ha avuto. Come previsto la comitiva giallorossa ha raggiunto Rende, cittadina dalla quale venivano messi a disposizione dei bus navetta che avrebbero trasportato i tifosi al Marulla. La stragrande maggioranza dei supporters sanniti è giunta alle 19.15, un orario consono per assistere dal primo minuto all’incontro che – come noto – cominciava alle ore 20. Sin da subito si è capito che qualcosa sarebbe andato storto contando le sole quattro navette adibite per il trasporto, un po’ troppo poche per circa settecento persone. Passano i minuti, il fischio d’inizio si avvicina e il nervosismo sale. Capendo la debacle, le forze dell’ordine invitano ai tifosi giunti in pullman di raggiungere lo stadio con il pullman stesso, dopo un frettoloso controllo di biglietti e tessere che brucia minuti su minuti. Per raggiungere lo stadio hanno fatto attraversare il pieno centro cittadino, pieno di traffico, e molto pericoloso per eventuali agguati. L’inferno sembrava essere finito alle 20.15, quando i sanniti sono giunti nei pressi dei cancelli dello stadio ma qui è arrivata la beffa: viene ordinato un altro controllo. Erano presenti circa 400 persone ed effettuare un’altra operazione del genere avrebbe costretto i tifosi ad entrare alla fine del primo tempo. Il nervosismo sfocia a livelli altissimi, si cerca di trovare una soluzione ma la celere minaccia di caricare la folla, nonostante il diritto sacrosanto dei beneventani di entrare perché già in ritardo per un qualcosa che non è dipeso da loro. A un certo punto viene aperto il cancello principale del settore ospiti per evitare disordini inutili, frutto di una cattiva organizzazione. Spesso ci si domanda il perché della violenza negli stadi, ma non si cerca di porsi degli interrogativi anche su questi aspetti che rendono la voglia del tifoso di assistere, con tranquillità, a una partita con donne e bambini (ne erano presenti moltissimi) un vero e proprio incubo.

foto tratta da strettoweb.com