Questo sogno ci ha già lasciato una grande eredità

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Li vedi arrivare allo stadio in largo anticipo e con gli occhi lucidi. Il sole accarezza la loro fronte, riscalda la pelle e alimenta i sogni della sera. Mancano due ore e mezza alla partita, ma proprio non ce la fanno a stare a casa ad aspettare il momento giusto per partire alla volta del Vigorito. Il traffico, il parcheggio e le file sono solo il pretesto per nascondere l’attesa frenetica dell’appuntamento con la storia. Si tratta di donne, bambini, uomini di tutte le età. Per dirla in una parola: giovani.

Già perché se quella di Auteri era per noi la squadra del popolo, il Benevento di Baroni si è trasformato man mano nella squadra dei giovani. Niente a che vedere con la carta d’identità, quella varia a seconda de casi. Il riferimento è alla gioventù di spirito, che produce idee ed entusiasmo a non finire. Che rende possibile il varcare orizzonti che nessuno finora aveva avuto il coraggio neanche di osservare. Giovani dentro, giovani fuori. Perché in fondo ognuno dopo una partita come quella di ieri si è riscoperto meno anziano.

La stagione che speriamo possa protrarsi il più a lungo possibile ha dunque già lasciato una grande eredità. Dei 13.702 paganti di ieri (ma a dire 15.000 non sbagliamo), una volta esclusi i perugini, restano facce sognanti e volti innamorati. Se si trattasse di social, verrebbero identificati come tanti “like” o “followers” che settimana dopo settimana hanno aggiunto la loro preferenza all’ormai loro Benevento consentendogli di crescere e migliorare. Lo hanno adottato, si sono fatti raccontare storie e aneddoti da chi ne sapeva di più, hanno studiato la tradizione, i cori, le coreografie. Sono diventati parte di “una tribù che balla”, per dirla alla Jovanotti. E tanti di loro hanno già comprato il biglietto per Perugia. Perché “non sarà mai un’emozione da poco”, sostengono. Che dire, hanno appreso proprio in fretta. Ma d’altronde come si potrebbe a non recepire una lezione così avvincente.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...