Quando Filippo Falco ha gonfiato la rete alle spalle di Colombi per il primo gol in trasferta del Benevento in serie B, è stato un po’ come ritrovarsi tutti nello stesso posto. I circa 300 tifosi accorsi al Braglia e le altre migliaia incollate davanti alla tv in ogni parte d’Italia sono rimasti a bocca aperta. La perla del gioiellino di proprietà del Bologna ha regalato l’illusione di una vittoria di prestigio ma anche la consapevolezza che il Benevento a petto in fuori può giocarsela contro chiunque. E questa, passateci il pizzico di presunzione, è la vera notizia della serata modenese.
Corazzata – Già, perchè se la Spal era una neopromossa rampante (a proposito, il trionfo col Vicenza valorizza il successo giallorosso all’esordio), la squadra di Castori è invece una delle favorite del campionato avendo cambiato pochissimo rispetto all’ultima stagione vissuta in serie A. I giallorossi al cospetto hanno recitato una parte da protagonisti eccellendo in fase difensiva e conquistando anche il primato nel possesso palla complessivo (53% contro il 47% dei padroni di casa). Una prestazione non solo di grande carattere ma anche di umiltà, come avevamo auspicato alla vigilia.
La partita – A rompere gli indugi è stato un sinistro che ricorderemo a lungo. Il gol di Falco che ha praticamente annientato qualunque tentativo di opposizione di un inerme Colombi è stato solo una delle tante giocate del “Messi del Salento”. A lui spetta il record di passaggi riusciti (48) mentre la palma per i palloni recuperati se la prende Romagnoli (34) autore di una prova difensiva da applausi scroscianti. Il Carpi è stato superiore ai giallorossi nei corner (8 a 4)e nella supremazia territoriale, che tiene conto del tempo trascorso in possesso del pallone nella metà campo avversaria. I biancorossi hanno giocato la sfera nella porzione di campo della Strega per circa 3 minuti in più rispetto alla squadra di Baroni, dato premiato dal gol dell’1-1 di Catellani.
Difesa d’acciaio – Il Benevento, dal suo canto, ha disputato una partita attenta e precisa in fase difensiva dove ha sbagliato pochissimo mandando in tilt i piani di gioco di Castori. Dopo un iniziale appannamento sulle fasce dovuto ad un’inferiorità numerica ai lati (inevitabile quando si contrappongono un 4-4-2 e un 4-2-3-1), Venuti ha preso le misurte sulla destra avvalendosi dell’aiuto di un portentoso Melara, mentre Lopez – al netto del gol – ha mascherato il disagio di ritrovarsi in un ruolo forse non suo a causa delle scarse propensioni difensive, alzando bandiera bianca solo in occasione del gol. Ai giallorossi, comunque, va il primato nei passaggi riusciti (59.4% contro 54.6%) e la supremazia nella percentuale di attacco alla porta (45% contro 41%) che valuta la capacità di una squadra nel puntare alla porta avversaria. Il primato dei tiri in porta è di Catellani che ci ha provato ben 7 volte contro le 4 dell’altro marcatore, Falco. Hanno fatto centro solo una volta ciascuno, ma è bastato per regalare ad entrambi gli allenatori un punto che, comunque la si giri, vale già oro.