San Salvatore e Colle Sannita che mazzate! Ma è sempre colpa delle società?

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Sfogliando il comunicato ufficiale di Terza Categoria balza subito agli occhi il conto salato presentato a San Salvatore Telesino e Colle Sannita, formazioni inserite rispettivamente nei raggruppamenti A e B di Terza Categoria. A parte la categoria, dunque, nessuna affinità tra le due compagini che si sono viste comminare ingenti squalifiche e pesanti ammende per i match contro Bonea United e Fragneto l’Abate.

Cosa allora accomuna i due club? Il fatto che le gare in questione siano state dirette dal medesimo arbitro, la cui mano ha redatto i referti che hanno portato il Giudice Sportivo a prendere tali provvedimenti, comprensivi di due 3-0 a tavolino. Il San Salvatore si è visto comminare due multe, assegnare un punto di penalizzazione e squalificare ben cinque giocatori. E’ andata leggermente meglio al Colle Sannita, con i giallorossi che se la sono cavata con una multa e tre atleti squalificati (oltre al tecnico Del Grosso).

Giocatori Colle SannitaQuanto riportato nel comunicato è indubbiamente censurabile, determinati comportamenti non dovrebbero avvenire su un campo da calcio, specie in Terza Categoria dove divertimento e passione dovrebbero prevalere sulla malsana voglia di dover vincere a tutti i costi. Dove finiscono le colpe di dirigenti, giocatori e tifosi, tuttavia, un dubbio sorge spontaneo.

Si tratta solo un caso il fatto che i nervi saltino con tanta facilità in determinate circostanze? Probabilmente ci sarebbe bisogno di maggiore buonsenso e cordialità anche da parte di chi viene chiamato a dirigere le partite. Il palcoscenico della Terza Categoria è lo stesso per tutti ed ergersi a protagonisti dispensando cartellini a iosa non aiuta certamente a favorire il buon esito degli incontri.

Ci sarebbe bisogno di un passo comune per ridare un pizzico di credibilità a un calcio dilettantistico mestamente abbandonato a se stesso. Da parte delle società, magari, l’arbitro potrebbe essere visto non come un nemico, ma come un ragazzo da aiutare nel proprio cammino essendo chiamato, da solo, a tenere a bada una cinquantina di persone tra campo e panchina, senza dimenticare i tifosi. Dall’altra, però, mettere nella borsa insieme a cartellini e fischietto una buona dose di umiltà aiuterebbe senza dubbio a vivere in maniera maggiormente spensierata quella che è la realtà dilettantistica, soprattutto in Terza Categoria.