Rione Libertà, Nazzaro appende le scarpette al chiodo

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Franco Nazzaro

Franco Nazzaro, è arrivato alla soglia dei 40 anni e ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. L’addio al calcio è arrivato dopo la partita – tra l’altro non giocata – contro il Casalduni, Domenica scorsa. Si concede, in esclusiva per SannioSport.it in un’intervista in cui riassumerà l’esito della stagione appena conclusa.

Alcuni vengono definiti veterani, Franco è uno di questi. Cinque anni al Rione Libertà sono stati un segno per dire “grazie” a chi gli ha dato sempre la disponibilità di giocare e di farlo crescere calcisticamente e non solo, anche a livello umano. Per lui si apre una porta all’interno della dirigenza dell’A.S.D. Rione Libertà

Come è stato questo campionato appena concluso rispetto all’anno scorso?

E’ stato un campionato molto più competitivo rispetto all’anno precedente. Siamo stati un pò delusi perchè c’erano tutt’altre aspettative, ma tutto sommato penso che abbiamo concluso con un terzo posto e abbiamo onorato il campionato fino alla fine.

Ora che hai appeso le scarpette al chiodo, quale sarà il tuo futuro?

Mah, sinceramente ho sentito di un probabile ingaggio in dirigenza. Ma prima dovrò valutare i progetti per l’anno prossimo. Al 90% accetterò sicuramente, perchè non credo che i progetti del Presidente Bruno Formato siano deludenti, ha sempre pensato in grande per il bene della squadra. Se diventerò dirigente, voglio comunque che ci sia una certa rigidità con gli atleti e non persone che vanno allo sbaraglio.

Tornando alla stagione, a metà campionato avete avuto un grosso calo che vi ha tolto molti punti. Cosa è successo al Rione Libertà?

E’ stato un brutto periodo in cui ci sentivamo molto confusi. Giocavamo partite eccellenti ma non ottenevamo i punti. Ad esempio a Foiano e Pontelandolfo siamo stati applauditi dalla tifoseria casalinga al momento della nostra uscita dal campo, un gesto di grande fair play.

Potresti analizzare gli aspetti negativi di questa stagione?

Come aspetti negativi direi che ci ha sfavorito il fatto che è il gruppo è venuto a mancare in un certo periodo della stagione. Alla fine, siamo orgogliosi per chi ha saputo onorare la maglia ed è rimasto a differenza degli altri che si sono persi.

E gli aspetti positivi invece?

Sicuramente ho visto persone tecnicamente molto forti come Mario Ragone, Massimo Formato, Luca Fuccillo, Raffaele Amabile, il tutto però senza togliere nulla agli atleti di prima che rimangono anche loro di un certo livello, ma soprattutto sono un gruppo unito. Un altro aspetto positivo è appunto il gruppo. Quest’anno si sono aggiunti nuovi giocatori e li abbiamo saputi accogliere bene fino a mettere un gran clima di serenità nello spogliatoio.

Abbiamo detto che giochi da 5 anni all’interno del Rione Libertà, come lasci la squadra e la società?

Si, sto da cinque anni. Beh, lascio una società che da quando è nata ha sempre voluto togliere i ragazzi dalla strada e piazzarli su un campo di calcio e farli divertire. Insomma una società che vuole dare una possibilità a tutti di poter giocare il calcio fino a tratte un gruppo molto competitivo. L’unica cosa che mi rammarica è non essere riuscito a centrare la promozione in seconda categoria. Ma come dico io, se non ci siamo arrivati è perchè c’è stato qualcuno che ha saputo fare qualcosa in più rispetto a noi.

Infine, desideri ringraziare qualcuno ?

Certamente. Inizierei con il Presidente Bruno Formato che è stato sempre una persona seria e degna della mia stima. Michele Izzo che è stato il mio allenatore per 5 anni e mi ha dato sempre la possibilità di giocare e crescere. Aldo Giameo, grazie a lui abbiamo sempre potuto disputare il campionato. il ds Pompeo Fuccillo che con tanti sacrifici è sempre stato accanto a noi, e nello spogliatoio anche dopo le sconfitte ci raggrelava sempre facendoci ridere e mettere un buon clima nello spogliatoio.

 

A cura di Christian Schipani