Re Umberto, Lo Zaccheria e quella Ferrari anomala di De Zerbi

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eusepi esulIl Pisa è in serie B. Lo scriviamo perché nessuno sembra essersene ancora reso conto. Lo scriviamo in appendice all’ennesima serata da dimenticare per il calcio italiano e per la Lega Pro, la cui immagine pareva già inevitabilmente compromessa prima della giornata odierna. Ma a quanto pare non c’è limite al peggio, considerato ciò che è accaduto allo Zaccheria: gara sospesa al 20′ della ripresa per lancio di oggetti in campo da ogni settore, risse di vario genere sul rettangolo verde e invasione tutt’altro che pacifica di alcuni tifosi rossoneri. Per non parlare di Gattuso, allenatore del Pisa, che ha dovuto rimediare con il ghiaccio al dolore alla nuca causato proprio da uno di questi oggetti che aveva raggiunto evidentemente il bettaglio sperato. Non ce ne voglia la terza categoria del Mozambico (ammesso che esista) ma neanche lì, dove la cultura calcistica scarseggia, potremmo forse mai assistere a qualcosa di simile.

Il Pisa è promosso in B con merito. Accede in Cadetteria grazie a un gol di Eusepi all’ultimo istante di una sfida che ha visto i toscani tenere benissimo il campo, rischiare poco grazie a una strepitosa prova difensiva (da encomiare in special modo la prestazione di Lisuzzo) e trovarsi sotto immeritatamente nel punteggio a causa di un rigore inesistente a tre minuti dal termine. Doveva finire così, con Re Umberto a dorso nudo a ricevere l’abbraccio dei compagni. Lui che lo scorso anno, nello stesso stadio e con la maglia del Benevento, segnò uno dei gol più belli della sua carriera. Ci sarebbe piaciuto che Eusepi e i suoi compagni avessero avuto la facoltà di esultare sotto il settore ospiti come giusto che fosse per un risultato storico quanto straordinario, ma nel finale la squadra nerazzurra si è trovata a correre negli spogliatoi, costretta a trattenere un legittimo urlo liberatorio in gola.

Non è il calcio che vogliamo, lo scrivemmo già a febbraio, quando sempre allo Zaccheria il signor Antonio Vacca proferì parole ben lontane dai canoni dell’Accademia della Crusca nei confronti dei giornalisti beneventani e dell’intero pubblico sannita. Lo riscriviamo a distanza di quasi quattro mesi, quando il motore della Ferrari di De Zerbi (così fu definito il Foggia a inizio campionato dai media) si è fuso definitivamente. Ci viene il dubbio, viste le lacune difensive, che fosse troppo a trazione anteriore per supportare il peso della gloria. Quella va a Cittadella, Spal, Benevento e Pisa che si accomodano al salotto della serie B mostrando superiorità su ogni fronte. Agli altri toccherà provarci il prossimo anno.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...