Rajcic: L’aver dato un’identità alla squadra in così poco tempo, è un gran merito di Imbriani e Martinez.

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Ivan Rajcic, centrocampista del Benevento.

Sono felice sia della mia prestazione che di quella della squadra. 
Questi nuovi accorgimenti tattici dei due mister mi permettono di giocare al meglio. Dare un’identità ad una squadra già è difficile di suo, farlo in 1 mese e mezzo come hanno fatti Imbriani e Martinez lo è ancora di più, ma ciononostante ci sono riusciti: penso che ora la squadra rispecchi a pieno quello che volevano gli allenatori da noi giocatori.

Posto che ormai siamo avanti con la gestione del possesso palla, quello in cui dobbiamo migliorare ora è l’incisività sotto porta, e dobbiamo farlo tutti assieme, non solo gli attaccanti.

De Vezze non lo scopro certo io, abbina qualità a quantità, sa quando accelerare o rallentare al gioco, e grazie a lui il gioco di La Camera è cambiato, permettendogli di giocare di più offensivamente. Insomma, possono uscire delle belle cose; se siamo convinti della nostra forza, il risultato viene da sé.
Senza ipocrisia viviamo alla giornata, ed ora pensiamo a vincere domenica col Foligno.

E’ inutile negarlo, ma se dovesse uscire qualcosa di positivo per noi dal TNAS, ciò non potrà che giovare all’ambiente tutto.
Spero che ci ridiano i punti che ci spettano perché non è giusto che la squadra attuale debba pagare per qualcosa che è accaduto la stagione precedente.

La parte negativa della stagione, l’abbiamo avuta quando dopo la buona partenza non siamo riusciti a superare le prime difficoltà. La parte positiva c’è stata quando abbiamo iniziato a risalire in classifica.

Mamadou Yaye Kanouté, esterno del Benevento.

Per me è stata la prima partita da titolare in campionato, avevo già debuttato dall’inizio in Coppa Italia contro l’Aprilia. Entrare in campo e giocare è sempre un piacere per me, ma questa volta, mister Imbriani che mi aveva visto un po’ impaurito, mi ha tranquillizzato dicendomi di stare calmo e fare quello che sapevo fare. Mi è servito molto il suo aiuto.
A tutta la squadra ha detto poi di giocare facile sia in fase 1 che in fase 2, e di cercare qualche giocata in fase 3.

Pian piano mi sto adattando a comportarmi come un vero professionista poi, anche perché sono il più giovane della squadra, devo dirvi che questa “pressione” di cui parlate, non la avverto minimamente.
Quasi tutta la squadra mi dà consigli sia in campo che fuori, per la vita di tutti i giorni.