QUESTO NON E’ CALCIO…

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calcioAlla partita d’andata giocata a Cusano Mutri assediati dai tifosi ospiti, al ritorno scortati e malmenati.

Questa è la sintesi di quello successo tra Cusano Calcio e gli ”sportivissimi” dello Spartaco Rotondi. In tanti anni di calcio mai successa una cosa del genere, chi mastica e vive di questo sport sa benissimo che in campo, tra giocatori, può sempre scappare la parolina di troppo, ma al triplice fischio, cala la tela e tutto è finito.

Non fu così nella partita giocata il 12 dicembre scorso a Cusano Mutri. Al triplice fischio si scatenò l’inferno. Una ventina di tifosi dello Spartaco Rotondi, non proprio ”lucidi”, con a capo il loro Presidente si scagliò contro l’Arbitro (reo di non aver diretto bene la gara, a detta loro) e di riflesso contro i nostri giocatori forzando più volte il cancello d’ingresso degli spogliatoi. Fummo costretti a chiedere l’intervento dei Carabinieri per uscire dal campo e l’arbitro dovette essere scortato da una pattuglia.

Ma questo è solo l’indegno prologo di quello che si è avverato nella partita di ritorno giocata sabato 26 Marzo a San Martino Valle Caudina. Nelle settimane precedenti la partita, tramite alcuni social network, ci sono arrivate vere e proprie minacce, invitandoci a non prendere parte alla gara perchè ”finirà male, vi schiatteremo la testa, non ci venite”. A questo punto, onde evitare spiacevoli avvenimenti che non hanno nulla a che fare con il calcio e preservare la propria incolumità, il Presidente del Cusano Calcio ha provveduto a fare la richiesta ai Carabinieri per essere scortati ( e meno male!) oltre ad avvisare la FIGC di cosa ci potesse aspettare in quella trasferta poichè era già pronto un vero e proprio agguato nei nostri confronti. Al nostro arrivo, scortati per fortuna dai Carabinieri, l’accoglienza non è stata delle migliori, a differenza dell’andata, quando gli ospiti furono accolti con civiltà. Qui invece, i protagonisti dell’andata, sostavano davanti agli spogliatoi con fare arrogante e minaccioso. ”Avete finito di aggravare la situazione facendovi scortare” ci hanno detto ”all’andata ce la tenevamo con l’arbitro ma voi non avete fatto nulla per difenderci, perciò le conseguenze saranno vostre”. Possono essere queste le motivazioni per creare un clima tutt’altro che da partita di calcio? Addirittura il Presidente dello Spartaco è entrato negli spogliatoi con un atteggiamento da sfida, quasi a voler rimarcare che ce l’avevano con noi, ma seriamente. Bella accoglienza! Dal momento che i nostri sono scesi in campo per il riscaldamento sono stati scherniti, minacciati e aggrediti dai calciatori avversari. Fulgido esempio di lealtà sportiva!!! Inoltre durante tutto l’incontro la nostra squadra e le persone in panchina sono state continuamente minacciate. I nostri giocatori, terrorizzati per l’ambiente così ostile, sono stati continuamente colpiti, anche a gioco fermo, e apostrofati con frasi tipo ”tu la partita non la finisci, ti spezzo le gambe”. Un incontro falsato da questi atteggiamenti che sono lontani anni luce dalle nostre realtà e dal nostro modo di concepire il Calcio.

A fine partita, al rientro negli spogliatoi, i borsoni della nostra squadra erano stati ammucchiati sotto le docce, arrecando danni agli stessi e tutto il loro contenuto (indumenti, cellulari e documenti). Un nostro calciatore è stato accompagnato al pronto soccorso di Benevento per le botte ricevute nel campo, perchè durante il viaggio di ritorno accusava forti dolori.

Questa, in sintesi, è la loro sportività. Il loro ”fare” calcio. Una realtà indegna, lo sport è altro. Aldilà del risultato, perchè è il campo il giudice supremo delle partite, nulla giustifica questo atteggiamento di follia da parte loro. Con questo non vogliamo fare le vittime, perchè magari abbiamo perso una partita, ma rendere pubblico e rimarcare semplicemente quello che è diventato lo sport più bello del mondo, infettato e contaminato da gente che non ha nulla a che fare con il calcio, personaggi borderline che non fanno altro che infangare il vero calcio.

Ma noi ci ribelliamo a questo, e ci batteremo affinchè, ogni domenica, in ogni partita, i nostri ragazzi possano giocare a calcio, quello vero, e non trovarsi in situazioni così a rischio.

 

COMUNICATO STAMPA – ASD CUSANO CALCIO