Questa settimana Giovanni Accettola, Dirigente dell’Accademia volley Benevento

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Giovanni AccettolaGiovanni, non mi pare che tu abbia mai calcato parquet da atleta, però sei presente da anni, in tuta, al fianco delle società sannite più prestigiose di questi ultimi anni.
Sono sempre stato un grande appassionato di pallavolo e fin dai tempi della scuola mi piaceva molto trascorrere insieme ai miei compagni le ore di educazione fisica a cercare di gettare “questo” pallone oltre la rete. Nel cortile di casa mia avevamo addirittura disegnato con il gesso un campo di pallavolo con tanto di rete dove, dopo aver terminato i compiti pomeridiani, andavamo a continuare le sfide rimaste in sospeso.
Restavo incollato ore intere davanti alla tv a vedere le imprese dei campioni della nostra nazionale e qualunque altra partita venisse trasmessa, tanta era la bellezza e l’entusiasmo che questo sport riusciva a tramettermi.
Fin quando un giorno, già grandicello ormai, una mia amica mi convinse ad andare a vedere uno dei suoi allenamenti, visto che faceva parte di una squadra che partecipava al campionato di serie C. Era il 2004, il palazzetto quello di San Giorgio del Sannio, la squadra il Caffè Monet Volley.
Quindi non hai fatto molta gavetta, ma sei stato “catturato” da una società importante?
In quello stesso momento ho capito che tutta quella passione e quelle emozioni che questo sport mi aveva sempre dato potevo iniziare ad alimentarle in prima persona, diciamo in qualche modo da protagonista e non più da semplice spettatore. E così sono entrato a far parte di quella società, con il compito di eseguire una serie di mansioni dirigenziali.
Ero contentissimo perché anche se ciò che mi affascinava di più era il campo, il pallone, il gioco, in una parola l’aspetto puramente sportivo, in questo modo riuscivo a sentirmi parte integrante di una vera società i cui risultati erano il frutto, ovviamente solo in minima parte, anche del mio impegno.
Col tuo ingresso in società le promozioni fioccavano!
Sono stato anche fortunato perché ho vissuto proprio il periodo di massimo splendore della società. Al mio primo anno arrivò subito la promozione dalla serie c in serie b2, al termine di un campionato in cui perdemmo una sola partita, ma ancora più emozionante e più bella, forse perché anche più inaspettata, fu la promozione in serie b1 due anni dopo. Il campionato fu esaltante, giocavamo in un palazzetto stracolmo. Ricordo che durante tutte e tre le gare dei play off giocate in casa non c’era un posto disponibile nemmeno in piedi, c’era un tifo assordante e coinvolgente. Riuscire a portare così tanta gente alle nostre partite fu un risultato che ci riempì d’orgoglio e soprattutto la prova che il pubblico apprezzava il nostro impegno.
Con il Caffè Monet Volley ho trascorso sei anni bellissimi, è stata un’esperienza che mi ha lasciato tanto. Ho imparato moltissimo, sia per quanto riguarda le competenze prettamente tecniche relative al mio ruolo, sia nei rapporti interpersonali. Avere a che fare ogni anno con gruppi di persone diverse mi ha arricchito molto e insegnato a relazionarmi meglio con le persone, facendomi capire che bisogna sempre tendere una mano nei momenti di difficoltà ed essere sempre chiari e trasparenti nel modo di comportarsi.
E raccontaci del passaggio all’Accademia.
Come tutte le cose belle, però, arriva anche il momento di chiudere. Da due anni sono entrato a far parte dell’ Accademia Volley di Benevento. Ricordo ancora la telefonata di Dante che in un pomeriggio di luglio mi prospettò la possibilità di una collaborazione. La mattina dopo ero già un ”Accademiaman” anch’io! Mi sono trovato subito benissimo, sicuramente mi ha aiutato il fatto di conoscere più o meno gran parte dello staff societario…Benevento e San Giorgio del Sannio non sono mica così lontane? Ma sin dal primo giorno ho avuto come l’impressione di far parte di questa società già da tempo. D’altronde non poteva essere altrimenti perché la passione verso la pallavolo ed i valori per i quali l’Accademia si è sempre contraddistinta in tutti i suoi anni di attività sono gli stessi che caratterizzano anche il mio modo di essere.
Finora ho sempre cercato di dare il mio impegno ed il mio contributo in modo ottimale quando c’è stato bisogno e anche quando non c’era bisogno ho cercato sempre di essere disponibile e pronto a far fronte a qualsiasi esigenza societaria. Di sicuro non mi tirerò mai indietro, farò sempre una cosa in più e mai una in meno.
Per quanto riguarda l’aspetto puramente sportivo, lo scorso anno è stato molto impegnativo e dispendioso da un punto di vista delle energie psico-fisiche. Ci sono stati momenti di difficoltà, avevamo una squadra per la maggior parte composta da under 18, quindi inesperta per un campionato di b2, e salvarsi di un solo punto all’ultimo set dell’ultima giornata di campionato è stato veramente un finale palpitante ma allo stesso tempo emozionante. Al fischio dell’arbitro, dopo il punto della matematica salvezza, sono entrato in campo nonostante la partita non fosse ancora finita e ho esultato e gridato come se avessimo vinto un campionato! Per me la cosa più importante sono sempre le emozioni che questo sport ti fa provare e che ripagano i sacrifici che si fanno.
Quest’anno il pathos è di natura diversa. Ci sono i play off in palio, non più la salvezza. Devo dire che, a prescindere dall’esito del campionato, sono molto soddisfatto di tutte le ragazze che fanno parte della prima squadra. Oltre ad essere tutte delle ottime atlete, sono soprattutto delle persone davvero splendide sotto il profilo caratteriale. E questo lo ritengo il vero punto di partenza per poter ambire a grandi traguardi.
Come vedi questa stagione di B2?
La classifica dice che abbiamo 4 punti di ritardo dai play off e di sicuro dobbiamo essere un po’ rammaricati per qualche occasione che non abbiamo sfruttato al meglio e che ci avrebbe consentito di godere già adesso di una migliore posizione in classifica. Nelle ultime settimane però stiamo dimostrando di essere in ripresa anche dal punto di vista del gioco e delle prestazioni e quindi continuando su questa strada e con un pizzico di fortuna in più, che non guasta mai, potremo dire la nostra fino in fondo.
E Giovanni dice la sua anche su TSTV dove conduce un programma settimanale di volley.