Pietro e Chiara, tre metri sopra… la rete

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“Ho letto l’intervista di Claudia e Giuliano, sono rimasto piacevolmente colpito dalle loro parole”.  Pietro sorseggia un bicchiere di acqua tonica e riflette sulla sua storia. Una storia che sente sua più di ogni altra cosa. “Sono d’accordo con loro, lo sport è in grado di creare legami indissolubili e trasportarli al di fuori del campo. Lo dico perché lo so; è ciò che sto provando da otto anni sulla mia pelle”. Lui è Pietro Iarriccio, “play-guardia” della Cestistica Benevento impegnata nel campionato di Promozione maschile. chiara-lonardoMa in questa storia c’è una lei, e non è una lei qualunque: “Si tratta di Chiara, mia moglie, la persona più importante della mia vita”. Gli occhi diventano lucidi, ma non a causa dell’acqua tonica, semmai dell’emozione. “Mi è stata accanto nei momenti difficili, mi ha seguito quando ho lasciato questa città per emigrare in Piemonte, ad Alessandria, tutto per il basket. Lei c’è stata e ci sarà sempre, sa quanto le sono grato”. Chiara Lonardo (foto Pietronigro) gioca nel San Giorgio Volley, ne è capitano e alzatrice. A causa di un problema fisico dovrà stare ai box per un po’: “Sono certo che tornerà più forte di prima, io le starò accanto in ogni momento”, prosegue Pietro.

Già, perchè ci sono cose impossibili da controllare. Le emozioni, ad esempio: “Ci siamo conosciuti nel 2008 e dopo tre anni eravamo già sposati. La vita ci ha posto davanti diversi ostacoli ma nulla può e potrà mai spaventarci. Quando sono andato a giocare ad Alessandria lei stava ancora studiando Scienze Motorie. Non ha esitato a seguirmi, a trasferirsi con me a Torino per completare lì gli studi. E’ stato un grande gesto che fatico a descrivere per importanza e valore”.

abn_8163La passione per il campo ha sempre caratterizzato le loro vite, in special modo quella di Pietro: “Quando non riesci a stare fermo capisci molte cose di te. Il basket ha mosso la mia esistenza fin da quando ero bambino, per questo ho deciso di iniziare l’avventura da istruttore. Mi fa tornare un po’ indietro nel tempo, a quando mi sono avvicinato a questo magnifico sport”. Con la Smile Basket School mira soprattutto a ricreare l’entusiasmo per la pallacanestro. “L’età media in città si è alzata tantissimo, inoltre abbiamo una sola squadra, la nostra, a gareggiare in campionati seniores. Puntiamo a esportare il progetto in provincia. Per ora oltre che nel capoluogo abbiamo riscontrato entusiasmo a Sant’Angelo a Cupolo e Ponte, in futuro vedremo”.

La rinascita di una disciplina in un territorio come quello sannita passa attraverso un fattore in particolare: “Mi auguro che il basket beneventano possa tornare ai fasti degli anni Novanta, ma solo lavorando sui giovani sarà possibile raggiungere questo obiettivo”. Intanto lui, classe ’79, è risultato il miglior realizzatore della Cestistica nell’ultimo derby giocato a Telese nonostante una caviglia malconcia. Di tonico, a quanto sembra, non c’è solo l’acqua.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...