Pecchia: «Baroni? I dati lo smentiscono. Se vincevo mi tuffavo in campo»

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Prova a guardare avanti il Verona, atteso domani dalla trasferta di Avellino per chiudere il trittico campano. Prima di pensare al futuro, però, bisogna chiudere i conti con il passato e precisamente con la partita pareggiata contro il Benevento. Una sterzata prova allora a darla Fabio Pecchia nella conferenza stampa di metà settimana. L’allenatore scaligero ha commentato a mente fredda l’operato di Abisso, reo di aver espulso Pazzini.

pecchia_verona«Abbiamo valutato l’intervento di Pazzo. Non era così grave da subire due turni di stop. Ci mancherà ma ce ne siamo fatti una ragione. Per il resto, voltiamo pagina. E pensiamo solo ad Avellino. C’è stato uno sfogo, figlio di una tensione accumulata nel tempo per quanto successo anche in passato. Ma finisce lì. Ora pensiamo solo a crescere e migliorare», è quanto si legge sulle colonne del quotidiano L’Arena.

Archiviato l’argomento Giudice Sportivo, Pecchia lancia un messaggio al Benevento e in particolare al collega Baroni. «Il Benevento ha giocato una partita di personalità. Anche Baroni pensava di meritare la vittoria. E gli faccio i complimenti. Ma noi abbiamo creato tanto pur avendo subito il loro palleggio. Abbiamo corso il 30 per cento in più di loro e avuto più palleggio. La sensazione? Nasce perché da noi si pretende sempre di più e si vuole vedere un Verona sempre di qualità e di alto livello. Con il pubblico del Bentegodi, però, a fine gara si è creato un clima assolutamente bello. Dopo il rigore di Romulo abbiamo creato altre due occasioni. L’avessimo vinta mi sarei tuffato sul campo. Siamo stimolati. Il Verona nelle sofferenze sa crescere e resistere».