Nicola Savino ieri a Le Iene: “Speriamo che l’Atalanta vinca col Benevento…”

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Atalanta Benevento è il posticipo di lunedì sera della 14a giornata, ed è l’ennesima gara in cui i giallorossi cercheranno di guadagnare i primi punti in serie A, cancellando definitivamente due 0 in classifica: quello dei punti e quello della vittoria (o del pareggio).
Non tutti però si schierano a favore della “cenerentola” della massima serie, e prova di questo è stata anche la “battuta” pronunciata dal conduttore Nicola Savino, nella puntata di ieri sera de Le Iene su Italia 1.

beneventoSavino, che in passato ha seguito da vicino la serie A in quanto conduttore di Quelli che il Calcio nelle ultime edizioni su Rai Due, introducendo un servizio di Nadia Toffa riguardo la longevità riscontrata dai residenti nella zona di Okinawa in Giappone, ha nominato anche il Benevento, sfruttando l’onda di una battuta fatta dall’altro co-conduttore Giulio Golia che si chiedeva come mai questi ultracentenari ancora non volevano passare a miglior vita, cosa altro dovevano ancora vedere?

beneventoSavino quindi ha replicato al collega dicendo “…devono vedere il primo punto in serie A del Benevento” – applausi in studio, compreso quello della Toffa, ma poi Savino ha continuato “speriamo quindi che domani (oggi ndr) l’Atalanta vinca contro il Benevento perché sennò c’è una strage di ultracentenari domani sera.”

[Per vedere lo scambio di battute, andando quindi in questo link, al minuto 2.08.47]

Insomma, anche nel mondo dello spettacolo, sta prendendo sempre più piede l’analogia che il Benevento che riesce a raccogliere un punto in serie A, sia qualcosa che non debba mai accadere, o che difficilmente accadrà. Cosa rimarcata anche su Facebook con eventi goliardici come “Pellegrinaggio a Benevento in caso di primo punto in serie A” e “Festa Nazionale per i primi punti del Benevento in serie A”.

Gli unici a cui non fa piacere questa ribalta nazionale sono proprio i tifosi giallorossi che col senno di poi, avrebbero preferito rimanere in serie B, invece che affrontare senza nessuna organizzazione (tecnica e societaria) i palcoscenici della massima serie venendo presi in giro dai tifosi di tutta Italia (e anche all’estero).