Mastella: “Salvezza del Benevento? Col cuore dico sì, con la logica dico no”

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beneventoA margine di Benevento Milan, la Gazzetta dello Sport, nella persona del suo inviato Sebastiano Vernazza, ha avuto modo di analizzare con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, la situazione dei sanniti, parlando anche di altri temi come il “suo” Napoli lanciato per lo scudetto nonostante il tonfo con la Juventus, lo smacco dell’Italia alle qualificazioni mondiali, e il suo impegno politico. Per quanto ci riguarda però riportiamo solamente la parte in cui parla della partita di oggi. 

Sindaco, il Benevento pare già spacciato. “Momento calcisticamente drammatico. Il sogno della A si è realizzato all’improvviso, ci sono limiti oggettivi. Siamo stati sfortunati, l’infortunio di Ciciretti e il caso Lucioni ci hanno condizionato. Abbiamo perso uomini importanti, per esempio un portiere come Cragno. Speriamo in Armenteros, discreto attaccante”.

La salvezza resta possibile? Col cuore dico di sì, con la logica no. La matematica ci potrebbe ancora dare ragione, se cambiassimo mentalità: abbiamo sprecato troppi punti negli ultimi minuti. Sarebbe bastato stare più attenti, tenere la palla nei nostri piedi, anziché regalarla agli avversari. Per replicare l’impresa del Crotone servirà un filotto di vittorie, ma un pari col Milan può portare fiducia a un ambiente in difficoltà emotiva”.

beneventoE’ vero che i tifosi ce l’hanno con lei? “Oggi ci saranno degli striscioni contro di me perché ho rilasciato dichiarazioni pessimistiche, ma si immagini se il sindaco non ha piacere che la squadra della sua città si salvi. Sono tifoso del Napoli, di cui sono stato consigliere e vicepresidente, però a Napoli-Benevento ho tifato per il Benevento”.

Che cosa pensa del Milan? “Il Milan non è a zero punti, ma sta a zero a rispetto alle sue ambizioni. Hanno speso centinaia di milioni…”. 

Gattuso? “L’ho apprezzato molto come giocatore. E’ partito da una regione difficile del Sud, qual è la Calabria. Si è imposto a Milano. Non aveva i piedi di Maradona, ma in campo ha saputo rendersi indispensabile. Apparteneva alla stirpe dei Tagnin e dei Trapattoni, grandi mediani d’Italia. Strattonava allenatori, aveva personalità. Oggi però spero che il suo Milan si incarti e che finisca almeno 0-0”. 

L’Italia non farà il Mondiale. “Peggio del Benevento ha fatto la Nazionale. Noi, per il nostro record negativo, facciamo parlare l’Europa; l’Italia con l’eliminazione ha fatto parlare il mondo”.