Lopez, Lucioni e tanto altro: al Guacci vince il gioco pulito

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La correttezza come centro nevralgico della pratica sportiva. Era questo l’obiettivo di “A scuola con fair play”, progetto scolastico organizzato dai docenti dell’Istituto Magistrale “Guacci” di Benevento. L’incontro conclusivo dell’iniziativa ha visto anche la presenza degli atleti giallorossi Fabio Lucioni e Walter Lopez, che hanno arricchito il parterre composto dal delegato provinciale CONI, Mario Collarile, dalla schermitrice azzurra Francesca Boscarelli e dal rugbysta sannita Alessio Altieri nel dibattito con gli studenti moderato dal giornalista Antonio Colangelo.

Protagonisti della mattinata sono stati proprio i ragazzi del Guacci che hanno posto domande sull’etica sportiva ai relatori. Di particolare rilevanza la questione sull’educazione allo “spettatore” dell’evento, visto in molti casi come un autentico elemento di rottura con la pratica del fair play. “Quando ci troviamo all’interno di un confronto acceso in campo dobbiamo cercare di renderci immuni da quelli che sono gli insulti o gli inviti a commettere falli gravi provenienti dagli spalti. Solo così, con il buon esempio, possiamo sperare di crescere culturalmente. Lo sforzo deve arrivare innanzitutto da chi scende in campo”, spiega Altieri nel suo intervento facendo quasi da eco alle parole dell’Avvocato Collarile: “Bisogna innanzitutto saper perdere, perché trovo fondamentale che al termine di un confronto perso sul campo ci si senta arricchiti e non delusi e demotivati. E’ dalle sconfitte che si apprendono i migliori insegnamenti; non lo dico solo io, ma tanti campioni delle varie discipline che dai momenti più bassi della loro carriera sono poi risorti senza mai arrendersi”. 

Francesca Boscarelli ha invece citato l’esempio di suo figlio: “C’è stato un periodo in cui aveva difficoltà nello studio e lo sport in questo senso lo ha aiutato a rimettersi in carreggiata anche dal punto di vista dell’istruzione. Praticare sport non è una distrazione, farlo in modo sano arricchisce e rende più forti. Il fair play è qualcosa che va spiegato ma soprattutto dimostrato. E’ l’esempio la cosa che conta maggiormente”.

E punzecchiato dalle domande degli studenti, anche il terzino giallorosso Walter Lopez è stato chiamato a dire la sua: “Dite che in campo sono irruento? E’ vero, lo sono molto – dice sorridendo -; il mio modo di giocare però è stato sempre sportivo, anche se in qualche caso duro. Nessun mio avversario si è mai infortunato e ci siamo sempre stretti la mano a fine partita. A volte devo migliorare nelle reazioni, è vero; non bisogna mai cadere nelle provocazioni. A dirsi sembra facile ma vi assicuro che quando si è in partita è dura mantenere la calma. Bisogna fare di tutto per restare tranquilli”. Dichiarazioni a cui sono seguite quelle di Fabio Lucioni che ha raccontato anche di un episodio personale legato ai tempi della Ternana. (le riportiamo integralmente qui).

Cos’è “A scuola con Fair Play” – Si tratta di un progetto organizzato dai docenti di Scienze Motorie dell’Istituto Magistrale “G. Guacci” Simonetta Maio, Aldo Zollo, Germana Mignone, Giuseppina Bozzi, Giuseppina Cirillo, Laura Calandrelli, Maria Lorella Manna e Maria Pia D’Andrea, coordinati dal dirigente scolastico dell’Istituto Magistrale “Guacci” Giustina Anna Gerarda Mazza. L’intento del progetto è stato quello di migliorare l’Educazione alla convivenza civile, tramite la didattica delle Scienze Motorie. Perché Fair play significa molto di più che il semplice rispetto delle regole. Esso incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale), alla disuguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione. Il fair play è un concetto positivo: definisce lo sport come un’attività socio-culturale che arricchisce e promuove socialità e amicizia, a condizione di essere praticata lealmente. Lo sport viene anche riconosciuto quale attività che offre agli individui l’opportunità di conoscere se stessi, di esprimersi e di raggiungere soddisfazioni, di ottenere successi personali, acquisire capacità tecniche e dimostrare abilità, di interagire socialmente, divertirsi, raggiungere un buono stato di salute.

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Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...