Le logiche di Baroni, il peso dei moduli: ora serve la scelta giusta

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Marco Baroni sembra orientato a riproporre il 4-4-2 sabato prossimo contro il Trapani. Un modulo utilizzato in quattro circostanze in stagione e che non si vede al “Ciro Vigorito” dalla notte con il Pisa, quella che chiuse il girone di andata e un 2016 da sogno per i colori giallorossi.

Quattro gare unite da una costante: l’esclusione di Falco dall’undici di partenza. Contro la Salernitana, in Coppa Italia, il giocatore arrivato dal Bologna iniziò in panchina il primo match della nuova stagione. Cosa avvenuta anche contro la formazione di Gattuso a causa di qualche acciacco. Con Pro Vercelli e Novara fu invece un infortunio a escludere Falco dall’elenco dei disponibili, situazione che non dovrebbe verificarsi contro il Trapani stando alle parole di Baroni in conferenza stampa questo pomeriggio.

Falco ci sarà contro i siciliani ma partirà dalla panchina, e presumibilmente sarà stato questo dettaglio a spingere l’allenatore a mettere da parte il tanto acclamato 4-2-3-1. Nessun ritorno al 4-3-3, dunque; Baroni non tornerà sui propri passi dandola vinta a quella parte di critica che aveva puntato con decisione il dito contro il sistema di gioco, indicandolo come causa principale degli scarsi risultati dell’ultimo periodo.

La Strega non conquista i tre punti dalla trasferta di Vercelli e nelle successive cinque giornate ha utilizzato in tre occasioni il 4-2-3-1, perdendo contro Bari, Novara e Perugia; in due circostanze il 4-3-3, non brillando ma perlomeno pareggiando, seppur in casa, contro Salernitana ed Entella. Limitare tutti i problemi al modulo, pertanto, appare al quanto riduttivo, mentre andrebbero tenute in considerazione le condizioni di forma non certamente smaglianti di diversi “attori protagonisti”, la propensione del fiorentino nel perdere punti in questa fase della stagione e l’intelaiatura della rosa.

La scelta di Baroni di puntare sul 4-3-3 era apparsa logica proprio perché avrebbe permesso all’allenatore di ruotare i sette centrocampisti a disposizione e gli avrebbe consentito di “conservare” almeno un ricambio in grado di sovvertire le sorti dell’incontro. Risulta difficile, infatti, cambiare qualcosa quando i jolly a disposizione sono tutti in campo e in panchina rimangono solo un folto gruppo di centrocampisti che ti spingono a sostituire Viola con Eramo per provare a dare una scossa alla partita.

Chiaro e palese il riferimento all’ultima sfida del “Curi” di Perugia dove Baroni ha dimostrato di avere abbandonato (almeno per il momento) l’idea di cambiare sistema di gioco dando ragione ai critici, i quali dimenticano i quattro punti raccolti con il medesimo assetto contro Cesena e Avellino nel girone di andata.

Se Pezzi una settimana fa in conferenza aveva manifestato la propria preferenza per il 4-2-3-1, Viola quest’oggi è andato controcorrente, ammettendo di trovarsi maggiormente a proprio agio in un linea a tre di centrocampo. Segno di come le interpretazioni siano mutevoli e varino in base ai soggetti. L’ultima parola spetterà sempre a Baroni, sulle cui spalle il peso di qualche pressione probabilmente inizia a farsi sentire. Proverà ad alleggerirle puntando sul 4-4-2 per superare il Trapani, sperando di accontentare tutti ma quello sarà possibile solo se in tasca il Benevento si ritroverà tre punti tanto agognati.