L’arma vincente? La Strega ce l’ha in tasca ma non la usa

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Ci sono due costanti che racchiudono le diciannove realizzazioni del Benevento in questo girone di ritorno. Una si chiama indubbiamente Fabio Ceravolo, autore di dieci marcature dopo il giro di boa, l’altra si sintetizza con la regolarità della Strega di fare gol solo dall’interno dei sedici metri avversari. Cosa, quest’ultima, avvenuta in 18 circostanze su 19, con l’unica eccezione rappresentata dal gol di Pezzi, a segno contro il Latina con un bolide scagliato da poco fuori l’area di rigore pontina. Il tiro dalla distanza, insomma, non sembrerebbe essere nelle corde dei ragazzi di Marco Baroni. Eppure in rosa il Benevento annovera discreti tiratori, basterebbe pensare a Viola e Buzzegoli o agli stessi Ciciretti e Falco.

A volte i giallorossi hanno provato a cercare fortuna da fuori area ottenendo però scarsi risultati. Contro squadre arroccate potrebbe rivelarsi l’arma vincente, alla luce soprattutto del calendario che attende Lucioni e compagni da qui al termine del campionato. Brescia, Vicenza e Cesena in questo mese di aprile proveranno a raccogliere punti preziosi per centrare la permanenza in categoria. Maggio si aprirà con il derby con un Avellino fresco di penalizzazione. L’Ascoli non può certo dormire sonni tranquilli attualmente, mentre per le ultime due partite con Frosinone e Pisa molto dipenderà da eventuali obiettivi ancora da perseguire.

Aggiustare la mira e avere il coraggio di provarci, prerogative necessarie per ambire a riammirare una prodezza che in giallorosso manca dall’11 febbraio scorso. Rimasto a secco contro Spal, Novara, Entella e Cittadella e tolti dal totale i cinque rigori tutti realizzati da Ceravolo, il Benevento ha messo a segno le restanti tredici marcature con conclusioni scagliate tutte dall’intero dei sedici metri avversari. Una lacuna da provare a colmare perché le qualità ai ragazzi di Baroni non mancano e l’effetto sorpresa potrebbe rivelarsi determinante nel rush finale.