Sono per l’esattezza 5 minuti e 44 secondi, e sono pochissimi. Questo è il tempo di gioco trascorso dall’Ascoli nella metà campo giallorossa con il pallone tra i piedi: una perfetta sintesi di ciò che è stato il confronto con il Benevento. Nel giorno della commemorazione di Costantino Rozzi, una mano invisibile deve aver aiutato dall’alto la squadra marchigiana, uscita miracolosamente illesa dalla sfida del Vigorito. La Strega, nonostante i 22 tiri (di cui 9 parati da Lanni), il 62% di possesso palla e il 57,5% di pericolosità ha dovuto accontentarsi di un punto che fornisce continuità alla striscia di risultati utili consecutivi – giunta ad 8 – ma non soddisfa pienamente un gruppo ormai abituato a scendere in campo con il solo obiettivo di vincere.