La scena va all’eroe inatteso, ma la Strega ha già un’identità

403

Protesta SA
Il calcio è affascinante anche per questo. Quando meno te l’aspetti, l’attore più imprevedibile si prende la scena e cambia il canovaccio. Nel momento in cui il signor Di Paolo di Avezzano ha decretato la fine del secondo supplementare, in pochi avrebbero scommesso sull’exploit del portiere salernitano Pietro Terracciano, che nei 120 minuti appena terminati non aveva certo dato sfoggio di grande sicurezza. E invece è stato proprio il classe ’90 di San Felice a Cancello a regalare a Sannino il ticket per il terzo turno di Tim Cup. Due prodezze – una su Ceravolo e l’altra su Falco – hanno addirittura permesso di chiudere in anticipo la lotteria dei rigori con buona pace del Benevento.

Ceravolo - parato
Terracciano para il rigore calciato da Ceravolo

Spettacolo – Nel tempo che le due squadre hanno trascorso a rincorrersi sul rettangolo verde prima di abbandonarsi alla fatidica ora letale, il Benevento e la Salernitana si erano divise su per giù equamente la scena. Predominio sannita fino al 60′, poi nell’altra metà di gara meglio la squadra ospite. Il risultato è di quelli che i tifosi amano: una partita aperta, tanti tiri in porta e transizioni offensive con continui capovolgimenti di fronte. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle reti inviolate, considerando che le occasioni al Vigorito sono fioccate a grappoli. Il Benevento recrimina anche per un gol annullato al 9′ della prima frazione per una carica ai danni di Terracciano ad opera di Lucioni. Decisione che i sanniti faticano ancora adesso ad accettare.

Cragno e Vitale super – Tante le prestazioni convincenti da una parte e dall’altra, ma bisogna necessariamente partire da un encomio per il portiere giallorosso Cragno, autore di almeno cinque interventi decisivi che lo ergono indubbiamente a migliore in campo dei quattro tempi di gioco. In casa giallorossa sopra le righe anche la prova di capitan Lucioni, che oltre a murare gli attacchi dei temibili centravanti granata insieme al compagno Padella (un’ora di gran classe anche per lui) si è proiettato in avanti due volte sfiorando il gol. Buono il lavoro del centrocampo, guidato dal solito De Falco che sembra avere la necessaria confidenza anche con il 4-4-2. Sui polmoni di Del Pinto, poi, ormai bisognerebbe scrivere un trattato. (E pensare che siamo solo ad agosto…). Tra gli ospiti giustissimi i complimenti di Sannino al classe ’96 Mantovani, difensore centrale prelevato in prestito dalla Primavera del Torino ed entrato in campo alla mezz’ora della ripresa con grande personalità. Coda e Donnarumma freddissimi dal dischetto (così come il giallorosso nativo di Salerno Fabio Mazzeo, subissato dai fischi del settore ospiti ma accolto dal boato dei tifosi giallorossi) ma imprecisi nei 120 di gara, specie nei supplementari. Impressionante Vitale, che sulla fascia sinistra si è spesso sovrapposto facendo ben funzionare l’asse con Zito.

Agonismo – Un derby che si rispetti, in qualunque periodo dell’anno si giochi, non può essere una partita qualunque. Non lo è stato neanche questo Benevento-Salernitana del 7 agosto, nonostante si trattasse di calcio estivo e di Tim Cup, appuntamento a cui è difficile presentarsi con una condizione d’eccellenza anche per molti tifosi ancora in vacanza. Sugli spalti lo spettacolo non è mancato, mentre in campo i sei ammoniti (di cui cinque ospiti, due dei quali per simulazione) lasciano traccia di un fervore agonistico che vedremo senz’altro anche in campionato. I cantieri sono apertissimi in quasi tutte le piazze della prossima B. Anzi, in alcune come Pisa e Brescia (che curiosamente si sono sfidate proprio ieri nella manifestazione tricolore) si possono definire addirittura spalancati. A Baroni sarebbe piaciuto andare avanti per confrontarsi con gare vere prima dell’esordio in campionato con la Spal. Gli toccherà organizzare amichevoli da inserire nel calendario estivo. Per rendere l’attesa più leggera, ma soprattutto per continuare i test dando uno sguardo al mercato.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...