La danza della Strega può far tremare l’Hellas

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Lucioni - rete

Passano le ore, sale l’attesa. Benevento-Hellas Verona è una delle partite che lo scorso anno, di questi tempi, i tifosi giallorossi potevano solo immaginare. Ora che la realtà si è mescolata magicamente al sogno è lecito spingersi oltre, desiderando magari di vivere un pomeriggio al di fuori dell’ordinario. Tra le aspettative scevre da qualsiasi tipo di pressione e il riscontro del campo, passano però tante cose. Tra queste anche le parole, in special modo quelle dei due allenatori. Due che si rispettano, si fanno i complimenti a vicenda, ma che hanno lo stesso obiettivo: dare continuità al proprio gioco e ai risultati ottenuti nelle prime due giornate.

Sia Hellas che Benevento hanno gli stessi punti in classifica, condividono la posizione a ridosso della capolista Cittadella e sono a caccia di conferme importanti. Pecchia ha qualche dubbio dovuto soprattutto agli infortuni. Quello di Pazzini rischia di non pesare eccessivamente, vista la buona vena di Simone Ganz. A centrocampo Enzo Maresca non è al meglio per provare l’esordio. Ma che problema c’è, in fondo? Bessa con la Salernitana ha giocato una partita da leader, Fossati è il calciatore che tutti vorrebbero avere in squadra, Romulo da mezzala ha reso più di ogni aspettativa. A vederla così, il Verona sembrerebbe in una botte di ferro, ma l’ex tecnico del Latina ammonisce tutti: “Stiamo provando a costruire la nostra identità. Troveremo una squadra con delle qualità importanti, un pubblico caloroso e un organico che si è ben calato nella realtà della categoria”. Un mix micidiale, insomma, del quale Baroni vuole fare tesoro.

Proprio l’allenatore giallorosso, intervenuto stamattina al teatro De Simone all’interno del “Road Show” di Sky Sport, non ha negato di avere ambizioni di prestigio. “Questa città, questo pubblico e questo club mi piacciono perché sono uno che punta sempre in alto”. Ha poi ribadito un concetto già espresso qualche ora prima in conferenza stampa e che lascia intendere una certezza importante: il Benevento non si tirerà indietro davanti a nessun avversario, a prescindere dal nome, dal blasone e dalla sua storia sportiva. Baroni vuole una Strega con un dna ben preciso, che dia del filo da torcere giocando il suo tipo di calcio come fatto a Modena contro il Carpi. Con l’Hellas di Pecchia l’asticella si alzerà inevitabilmente: “Ma conto di avere un ventaglio di scelte più ampio, e questo non è un dettaglio”.

L’allenatore scaligero, dal suo canto, ha accolto con piacere l’arrivo di Maresca: “Non è al meglio, ma sarà con noi perchè giocatori come lui trasmettono ai compagni voglia di vincere”. Doppietta in finale di Coppa Uefa al Middlesbrough nel 2006, vittoria del trofeo anche nel 2007 intervallata dalla conquista di una Supercoppa Europea, uno Scudetto con la Juve nel 2002-2003. Sono solo alcuni dei successi del centrocampista che va ad arricchire un organico di grande levatura. E se mai dovessero smarrirsi, i gialloblu dando uno sguardo in tribuna potrebbero incrociare anche gli occhi di Luca Toni, ora dirigente nonché capocannoniere della storia dell’Hellas. Uno che dieci anni fa, al cielo di Berlino, sollevò la Coppa del Mondo. Tanto, tantissimo. Eppure niente in confronto alla conquista della B per un tifoso giallorosso. Che è felice ma non sazio. Una volta che la musica è partita, conviene danzare. E fare anche l’impossibile per provare a non fermarsi più.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...