Jakimovski: «Non si vince con i grandi nomi, pensate al Crotone»

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BENEVENTO – Sono soddisfatto di far parte di questa squadra, di questo gruppo. Il calcio non è uno sport individuale. Sono arrivato qua senza aver fatto un vero e proprio ritiro, mi sono allenato da solo, all’inizio non ero al meglio, ora sto bene e spero di crescere ancora e di continuare così.

CAMPIONATO – La serie B, dal mio punto di vista, è un campionato strano: faccio l’esempio del Crotone, l’anno scorso nessuno pensava potesse vincere il campionato, ma alla fine ce l’hanno fatta. Non avevano nemmeno chissà quali grandi nomi, a differenza di Bari, dove ero l’anno scorso e dove non abbiamo vinto. Noi guardiamo giorno per giorno, partita per partita, lavoriamo uno per tutti e tutti per uno, siamo un grande gruppo e speriamo di arrivare il più in alto possibile.

COMPAGNI – Fino ad adesso, penso che sia Lucioni quello che fa la differenza, è un grande capitano ed un grande uomo, lui è di livello superiore. Ci sono molti giocatori che arrivano tardi al grande palcoscenico e ci sono tanti fattori che possono influenzare la carriera di un calciatore.

NAZIONALE – Certo che penso alla nazionale, ma oggi penso solo al Benevento perché mi ha aiutato in questo momento. Se qui gioco bene e arrivano risultati poi potrà arrivare anche la nazionale. Io faccio il meglio possibile per questa squadra.

jakimovski-in-sala-stampaPUSCAS – Lo conosco meglio di tutti gli altri avendolo avuto a Bari. Abbiamo un ottimo rapporto, siamo molto amici, gli sono stato vicino quando è stato infortunato e secondo me è molto importante dargli fiducia, anche lui ha un grande talento che potrebbe farlo diventare un grande calciatore.

BRESCIA – Io non guardo alle prestazioni individuali, bado solo a quelle di squadra perché non è uno sport individuale. In futuro penserò sempre al bene collettivo perché è attraverso i risultati di squadra che possono arrivare i risultati personali.

VICENZA – Noi andremo lì per vincere, ma direi la stessa cosa anche se dovessimo affrontare il Real Madrid. Ho letto qualche giorno fa una intervista di Mihajlovic che diceva di voler inculcare nei suoi giocatori questa mentalità, credo sia l’atteggiamento giusto che dovrebbero avere tutte le squadre che vogliono fare bene.

PAJAC – Ho compreso bene la sua situazione, è alla sua prima esperienza in Italia e sto aiutando tutti i giorni perché parliamo la stessa lingua, ma deve imparare quanto prima a parlare bene l’italiano perché è fondamentale. Anche lui secondo me ha le qualità per fare bene nel mondo del calcio.

GOL – L’anno scorso a Bari mi sono infortunato nei momenti cruciali della stagione e capitava spesso un giorno prima della partita. Quando poi sono arrivati i risultati positivi, non c’era più spazio per me. Il gol segnato a Bari mi ha dato molta soddisfazione, ma deve essere sempre così: dopo Vicenza affronteremo il Cesena che è allenato da Camplone un mio ex allenatore, ma per me non cambia niente, anche quella partita dovremo cercare di vincerla.