Imbriani e Martinez scelta definitiva.

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Primo allenamento quest’oggi per il duo Imbriani – Martinez, promosso dalle giovanili, e successivamente ecco la conferenza stampa del presidente Vigorito con i due suddetti, e il loro preparatore atletico Vito Azzone.

Scacciate tutte le voci girate finora sul sostituto di Simonelli: Vullo, Cuccureddu, Calori, Campilongo, Camolese, nessuno di questi siederà sulla panchina giallorossa che è stata affidata da adesso fino alla fine della stagione ad Imbriani ora ex allenatore della Berretti, e con lui Martinez ex allenatore degli Allievi.

Apre la conferenza stampa un monologo del presidente sugli articoli usciti in questi due giorni su delle sue polemiche nei confronti dei tifosi.

Oreste Vigorito, presidente Benevento.

L’ho detto in televisione, e lo dico ora a voi della stampa qui presenti: fare dei titoli che accendono l’animosità tra i tifosi e il presidente non è giusto. Vigorito non ce l’ha né con i tifosi e né con la stampa. Il giorno che ce l’avrà con qualcuno sarà con sé stesso perché non è riuscito a fare quello che si era promesso, e che vi aveva promesso.
L’atteggiamento dei giocatori per come non hanno giocato domenica, per me valeva zero; ed anche l’atteggiamento del pubblico mentre vedeva “non” giocare la squadra valeva zero. Se togliamo l’apporto del pubblico, della tifoseria alla squadra che già non riesce a giocare, allora valiamo tutti doppio zero.

Per mia natura non faccio mai il giudice di nessuno, il mio pensiero era rivolto oltre che alla squadra, anche al mancato entusiasmo della curva. Una persona che va ad assistere ad una partita allo stadio, non va per divertirsi, ma va a soffrire. Se ci si vuole divertire, allora è preferibile andare al cinema a vedere un film di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Dalla prossima volta, dopo la partita, non farò più interviste perché bisogna avere l’intelligenza di capire che dopo ogni partita sono frastornato, che sia andata bene o che sia andata male e quindi quello che direi potrebbe essere travisato.
Io ce l’ho con chi mette i titoli agli articoli che vengono scritti, non ce l’ho con quello che viene scritto negli articoli, perché li leggo e mi rendo conto che effettivamente ci sono le mie dichiarazioni.

Domenica sono rimasto allibito: mi sembrava come se fossimo tutti (squadra, pubblico, società) in acquari separati, ognuno con degli scafandri addosso, come i sommozzatori sott’acqua che si vedono, ma non riescono a comunicare tra loro; una situazione irreale insomma; abbiamo recitato una farsa a soggetto, non una partita di calcio.
Non c’è animosità in queste mie parole, ma c’è la volontà di spiegare quello che ho detto due giorni fa.

Ho sofferto molto, e la scelta che vi sto per comunicare non è di ripiego, ma è invece molto meditata. Martinez e Imbriani sono i nuovi allenatori del Benevento Calcio fino a fine stagione e chissà pure oltre. Vito Azzone è il nuovo preparatore atletico della squadra.

Crediamo che in un momento così difficile, la famiglia del Benevento debba guardarsi in faccia, e allora ho messo delle persone che da anni ne fanno parte. Ho voluto continuare quello che era il lavoro iniziato anni fa da mio fratello Ciro, e sono orgoglioso di avere questi due tecnici alla guida del Benevento.
La scelta cade su di loro perché li considero di valore, e soprattutto attaccati alla maglia. Non è una soluzione di ripiego economica, né tecnica, perché sono più che titolati per fare il bene della squadra.

E’ una scelta ponderata di cui mi assumo tutta la responsabilità personale. Non credo ci sia sulla piazza un allenatore con conoscenze e abilità maggiori che possa cambiare la situazione in così poco tempo; Simonelli ha convenuto con me (e io con lui) che la sua presenza, i suoi metodi di lavoro e quello che aveva dato, non aveva avuto ritorno alcuno.
Vi posso solo dire che Simonelli ha anteposto l’interesse del Benevento a quello personale, perché essersi allontanato dal lavoro del campo è stato molto duro per lui. Se mi avesse detto di voler continuare, a quest’ora non sarei qui a parlare.
Mi affido ad un nuovo team per risvegliare nei calciatori quell’attaccamento alla maglia che viene tanto richiesto dalla tifoseria. Non abbiamo mai sottovalutato o tollerato certi atteggiamenti sia dentro che fuori dal campo.

Ieri Simonelli ha pagato con l’esonero, e in futuro potrà pagare anche qualcun altro.
L’allenatore titolare responsabile è Imbriani, per una questione di patentino, e Martinez è il suo primo collaboratore, Azzone coadiuverà il lavoro con tutti e due. Questo deve essere chiaro a tutti. Quest’estate avevo detto che avremmo sostenuto un progetto triennale con l’impiego di molti giovani affiancati da alcuni elementi esperti perché potessero maturare tranquillamente. Vi rivelo una cosa: l’anno scorso volevo esonerare l’allenatore Galderisi, prima dei playoff, ma mi mancò il coraggio.

Noi le bandiere le abbiamo in casa, perché dobbiamo andare a prenderle fuori? Ed è per questo che ho puntato su Imbriani. Difenderò questa scelta fino alla fine di questa stagione. Ora voi avete due opzioni: difenderla con me oppure no.
Il nostro primo obiettivo è di mantenere questa categoria e fare un campionato dignitoso. In questi uomini vedo il futuro tecnico del Benevento; la panchina della Berretti andrà a Landaida che ha preso il patentino in questi giorni, e quella degli allievi andrà momentaneamente a Calcaterra. Questa non è una rivoluzione del progetto triennale, ma un assestamento. Il direttore sportivo Bifulco verrà impegnato nel lavoro di scouting per la prima squadra, il direttore tecnico Mariotto si terrà a disposizione di ogni esigenza tecnica della prima squadra ma sarà anche più presente nel settore giovanile.
A Diego Palermo ho chiesto, non con un incarico ufficiale, di seguire la prima squadra, anche perchè io sarò presente giusto due giorni a settimana, e attraverso mio genero che mi informerà, la proprietà sarà più vicina ai giocatori.

Abbiamo chiesto, come unica società in Italia, di trasmettere le nostre partite in trasferta non per vederle comodamente da casa, ma è un servizio per quei tifosi che per questioni economiche, o questioni logistiche non riescono a raggiungere quei luoghi distanti chilometri da Benevento.

Quest’estate, di fronte a tante incognite ho pensato di affidare tutto alle mani sapienti di un allenatore con trent’anni di esperienza, in questo caso ho scelto Simonelli, ma anche altri allenatori con le sue caratteristiche potevano essere scelti; purtroppo è andata male, ma il progetto non cambia. Prima pensavo ci fosse bisogno dell’esperienza ora proviamo con l’entusiasmo anche per creare l’ossatura per la prossima stagione.

Di questa scelta non ho parlato con la squadra, lascerò che siano gli allenatori a farlo; chi non vorrà far parte di questo progetto sa che tra 40 giorni si riapre il mercato, quindi può anche iniziare a preparare le valigie.

Voglio dirvi un’altra cosa: quando un giocatore ha un anno di contratto, dite che non ha fiducia nella società e quindi non si impegna, allora gli viene prolungato il contratto, una volta fatto ciò, però poi dite che avendo il contratto triennale si sente appagato e non si impegna comunque.
O ancora: se cinque giocatori vanno a cena fuori in un periodo che si vince, allora si dice che fanno gruppo; se le stesse persone lo fanno in un periodo in cui si perde, allora si dice che fanno casino, che se ne fregano, che non sono professionisti, eccetera.

La decisione dell’allenamento a porte chiuse è stata presa ben tre anni fa, quindi le cose resteranno tali, ad eccezione del giovedì in cui si disputeranno le amichevoli. L’apporto che mi aspetto dai tifosi è la domenica allo stadio, e non durante gli allenamenti settimanali.

Dopo il lungo monologo chiarificatore del presidente, la parola viene data agli altri presenti.

Carmelo Imbriani, nuovo allenatore del Benevento.

A me questa situazione sembra qualcosa di irreale; proprio oggi al presidente avevo detto che l’essere uscito da calciatore, da una porta secondaria dopo la finale per la B persa qui in casa, mi aveva fatto molto male. Metterò tutta la mia passione, assieme con Jorge che è più allenatore di campo di me. Voglia, passione, carisma ci saranno sempre da parte mia.
Mi auguro che anche quei tifosi che mi fischiavano quando ero calciatore, ora si stringano attorno a me come se fossi uno di loro, per raggiungere questo obiettivo.
Penso che questa squadra ha bisogno di qualcosa che non possiamo risolvere da un giorno all’altro, ma con il lavoro giornaliero possiamo uscirne fuori.

Dopo le prime quattro giornate di questo campionato, seguite da spettatore, pensavo che fossimo diventati il Novara o la Nocerina di questo campionato, perché non c’era nessuno più forte di n0i.
Cercherò di lavorare molto sull’aspetto psicologico dei calciatori. Oggi ho visto molta disponibilità da parte loro, qualcuno mi chiama ancora per nome, ma ho chiesto loro per rispetto e per la professionalità di chiamarmi mister.
Subentrare a Simonelli dopo averlo seguito quest’estate in ritiro mi fa strano. La società ci ha dato questa possibilità perché conosciamo l’ambiente e con l’aiuto della stampa e dei tifosi riusciremo a migliorarci. Se farò degli errori, li farò sempre in buona fede. Fare altri stravolgimenti tattici al momento non è contemplato, inculcheremo magari dei nostri concetti chiave, questo sì.

Jorge Martinez, nuovo allenatore del Benevento.

Volevo ringraziare il presidente perché anche per noi accettare questa sua scelta non è stato facile. Abbiamo un’idea molto chiara di cosa fare con questa squadra, che abbiamo trovato con la voglia di impegnarsi e di crescere. Penso che possiamo fare cose importanti. Abbiamo dovuto anticipare il progetto, e vogliamo onorare la decisione del presidente, ridando alla società parte di quello che abbiamo finora ricevuto. L’allenamento di oggi è stato svolto con attenzione e concentrazione da parte di tutti.

Vito Azzone, nuovo preparatore atletico del Benevento.

Mi trovo un po’ a disagio a parlare qui con voi, preferisco stare in campo.
Tre anni fa ho avuto l’opportunità di entrare a far parte della famiglia del Benevento; adesso il presidente mi offre quest’altra grandissima opportunità, e lo ringrazio assicurando che ce la metterò tutta.
La nostra metodologia è quella di sviluppare il lavoro tutti e tre insieme, e cercheremo di effettuare molti esercizi con la palla.