Il commento. Ma che cosa voleva dimostrare?

L'invasione di campo di Lombardi al Pinto è un gesto che ha dell'incredibile. Si candida fin da subito ad essere uno dei simboli dell'intera stagione

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lombardiCerto che così sarebbe tutto molto più semplice. Quando la tua squadra perde, prendi il pallone e vai via come se ti trovassi nella più banale delle amichevoli parrocchiali, quelle in cui il sacerdote ti fischia un rigore contro scatenando proteste e malumori. Peccato che allo stadio Pinto non si giocasse un incontro del torneo diocesano e nemmeno una di quelle amichevoli in cui nulla si ha da perdere. Era un match del 23° turno del campionato di Lega Pro. Un big match per l’esattezza, visto che si confrontavano rispettivamente la terza (Casertana) e la quinta (Cosenza) forza del girone C. Si può anche ammettere che qualche episodio non sia andato giù alla dirigenza di casa, ma la pittoresca invasione di campo con tanto di invito alla squadra ad abbandonare il confronto proprio no, non è una scena che appartiene a contesti professionistici. E’ per questo che più rivediamo il video dell’intromissione di Lombardi nella contesa e meno riusciamo a crederci.

E’ successo davvero? O meglio: lo ha fatto davvero? Ebbene sì, lo ha fatto davvero. E lo ha fatto dopo un gol – quello del cosentino Arrigoni – che condanna la sua Casertana al quinto posto ma che in realtà non dice un bel niente sul prosieguo del campionato. Dovesse vincere il Benevento, la vetta sarebbe a -5, ma il Foggia e i calabresi resterebbero comunque a -1 e il Lecce a -2. Insomma, poca roba.

E invece ci troviamo nuovamente a leggere dichiarazioni fuori dagli schemi e a commentare gesti eclatanti. La settimana scorsa il presidente rossoblu Corvino definì la sua squadra priva di mentalità vincente degradandola per chissà quale motivo rispetto alle altre contendenti nella lotta al primato. Oggi minaccia di non far presentare i suoi a Catania o addirittura di mandare a giocare in Sicilia la Berretti. Eppure è strano, considerato che solo un paio di mesi fa dalle parti di Caserta si dichiarava di non voler puntare ad altro che ad una salvezza tranquilla. Obiettivo, questo, che a 40 punti suonati può considerarsi raggiunto. Lo stesso non si può dire dell’invasione di campo di Lombardi che non ha sortito alcun effetto. Esattamente un anno fa (era il 21 febbraio 2015!), il presidente del Matera, Columella, fece lo stesso proprio nel match interno contro la Casertana. Il risultato? Inibizione fino al 30 giugno, cinquemila euro di multa a lui e diecimila alla società. Da aggiungere, ovviamente, ad una figuraccia epocale. Quella no, nessuna multa o inibizione potranno mai cancellarla.