Frangiosa spiega i motivi del suo addio alla presidenza del Ponte

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La notizia è arrivata ieri, subito dopo aver ottenuto la salvezza diretta nel campionato di Promozione. Il Ponte ha dovuto incassare le dimissioni di Antonio Frangiosa e proprio l’ormai ex presidente spiega i motivi che lo hanno spinto a prendere tale decisione.

Raggiunto l’obiettivo della salvezza, dunque, ti fai da parte. Davvero hai dato le dimissioni da Presidente del Ponte?

Confermo. E’ una decisione che mi porto dentro da qualche tempo e che ultimamente è esplosa. Si badi bene, non per incomprensioni o diversità di vedute con dirigenti, allenatori e giocatori. Un recente episodio calcistico in cui sono stato, per così dire coinvolto, mi ha mortificato. Sono stato additato come un esagitato e ne pago ora le conseguenze. Ad ogni modo, la mia è anche una meditata sterzata che intendo dare per smuovere il clima non sempre sereno entro cui questa modesta ma valida, validissima società dilettantistica di calcio è nata, è lentamente cresciuta e, gradino dopo gradino, si è cimentata, con apprezzabili risultati- anche nel campionato di Promozione.

Che cosa intendi per clima. Il contesto sociale?

No, non mi riferisco agli sportivi pontesi e non, anzi la loro partecipazione, il loro entusiasmo e il loro coinvolgimento ci sono stati d’aiuto in quest’avventura calcistica. E’ piuttosto il contesto prettamente politico-amministrativo locale che è stato pressoché latitante. Mai un contributo o un’attenzione per un gruppo che pur rappresenta questa comunità. E’ vero che noi, come società, non abbiamo mai avanzato una specifica richiesta di contributo, è stata una scelta che ci siamo imposti, anche per misurare quale potesse essere l’attenzione spontanea di chi è a capo di un’amministrazione comunale nei confronti di un’attività che non è solo calcistica, ma anche sociale. Attenzione favorevole pari allo zero, attenzione sfavorevole quella sì che c’è stata.

Presidente, stai forse dichiarando che l’amministrazione comunale vi ha addirittura osteggiato?

Presidente Frangiosa festeggiatoQuesta domanda è troppo diretta e provocante, ma mi consente di precisare il mio pensiero. No, non mi riferisco ad azioni ostruzionistiche, quanto a mancate azioni, mancate decisioni e risposte che alla fine ci hanno penalizzato. Una su tutte, la gestione dell’attività di ristoro nell’impianto sportivo. Lo scorso anno, in previsione dell’inizio del campionato nostro e, in particolare, di quello del Torrecuso, avevamo chiesto di poter eseguire tale attività, non per scopo di lucro, ma semplicemente perché con i proventi avremmo potuto sostenere i costi di gestione del nostro impegnativo torneo. Ebbene, nessuna decisione da parte del Comune. Solo grazie alla comprensione del Torrecuso siamo riusciti a svolgere tale servizio, ma fino a febbraio quando sono spuntate difficoltà tecnico-amministrative che non siamo riusciti a superare anche perché, come ho premesso, sono mancate risposte da parte di chi sarebbe preposto a darle. E pensare che a seguito del nubifragio che lo scorso mese di ottobre ha flagellato il nostro paese e territorio, destinavamo i proventi dell’attività di ristoro per un fondo cassa.

Devo dedurre che siete stati lasciati soli con i vostri impegni e problemi finanziari, senza una mano di aiuto?

Non è così. Questa domanda mi offre l’opportunità di ringraziare quanti ci hanno, in questi anni, aiutati nonostante la non facile situazione economica. Un sincero ringraziamento va innanzitutto, e nuovamente, al Torrecuso, una società seria, gestita da persone qualificate e solidali. Da quando disputa il suo campionato sul campo di calcio di Ponte, ci ha accolto, ci ha fornito gli spazi per le nostre attività e, soprattutto, non ci ha mai chiesto di contribuire alle spese di gestione della struttura. Ed è tanto, davvero tanto. A seguire devo ancora una volta ringraziare i nostri sponsor, puntuali e comprensivi, e coloro che non hanno fatto mancare il loro piccolo ma grande contributo sia economico e sia di attenzione e passione.

Siamo, a questo punto, ai titoli di coda del film di questa tua avventura?

Diciamo di sì, anche se non bisogna mai dire mai. In ogni caso, il mio ultimo pensiero di gratitudine va al materiale umano che ho avuto il piacere e l’onore di guidare: allenatori, giocatori e gli amici dirigenti. In ultimo, un saluto anche a tutti i dirigenti, giocatori e appassionati con cui il Ponte 98 si è confrontato in questi anni.