Benevento, 25.11.2012
Scrivo questa breve lettera solo dopo aver avuto l’accortezza di comunicare direttamente la mia decisione di lasciare il Maleventum alle persone verso le quali tale accortezza ritenevo fosse dovuta, primi fra tutti i “miei” ragazzi ed i collaboratori diretti del settore giovanile.
La vita ci insegna che spesso si vive prigionieri di un amore; questa è la sintesi del mio rapporto con il Maleventum società che ho co-fondato e di cui ho concepito dal nome al simbolo fino ai colori sociali.
Posso quindi dire che questa società mi sia figlia a tutti gli effetti, un figlio che ha ormai cinque anni.
Solo che nel frattempo la Vita comunque è andata avanti e grazie a Dio mi ha donato una moglie e ben due figli che sono il mio orgoglio più grande; per cui decidere di abbandonare ma soprattutto avere la forza di farlo non è stato facile proprio in virtù di questo rapporto quasi filiale che mi lega a questa società.
La voglia di lasciare mi era venuta quasi un anno fa, precisamente il 23 dicembre scorso;
la determinazione a farlo pochi giorni orsono.
I motivi di questa gestazione “equina” sono anche da ricercare nella resistenza in me indotta da tutti quei meravigliosi collaboratori che ho avuto lungo queste sei stagioni sportive e che non cito solo per evitare di fare torto a qualcuno, ma che con la loro passione hanno contribuito a far diventare il Maleventum (passatemi l’autoreferenzialismo) la prima società di calcio a cinque del Sannio.
Lascio la società in mano al presidente e dei tanti che sicuramente avranno il piacere di volerlo accompagnare.
Francesco Messina
