Diary day 17 – Clipper Round the World

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Fabrizio D'AloiaDa due giorni siamo nel Doldrums.
Venti variabili in direzione da est a ovest e in intensita’ da pochi nodi a oltre 25 nel giro di pochi minuti. Piogge tropicali intermittenti.

Navigazione quindi difficile con continui cambi di vele, regolazioni, virate e strambate.
Procediamo con Yankee 1 e 2 che si alternano a prua insieme alla Staysail e alla randa piena o con una mano di terzaroli.

Oramai a bordo tutto e’ umidiccio e appiccicoso, se non bagnato: cuscini, materassi, vestiti, asciugamano ecc… L’unico posto” waterproof sarebbe il sacco a pelo, ma e’ inutilizzabile per il caldo eccessivo.

Quanto basta, insomma, per ridurre a pezzi qualsiasi equipaggio, figuriamoci uno “agguerrito e rammollito” come Qingdao.

Cerchiamo in tutti i modi di recuperare acqua ai ns concorrenti “sfruttando” questa variabilita’ meteo/marina con i ns sforzi di manovra.

A fine turno, a pezzi, abbiamo sulla pelle una patina che ci avvolge come una seconda pelle e che ci poriamo sempre dietro, ogni giorno di piu. Un misto di salsedine, sudore, sporcizia, deodoranti e pseudo saponi che rappresentazo una miscela esplosiva per ogni olfatto…

Oramai e’ una gara di resistenza ad oltranza fino alla meta. Ogni giorno che passa e’ un giorno in meno a Rio. Gia’, ma quanti ne mancano?
Occorrerebbe girare la domanda al dio Nettuno e al dio Eolo affinche concordino per noi (solo di Qingdao) condizioni meteo e marine ottimali per una veloce e sicura navigazione.

Essere anemofobico mi ha portato ad esplorare il vento in ogni sua espressione: vela, windsurf, kitesurf e deltaplano. Tuttavia il primo amore, la vela, non l’ho abbandonato mai, lo porto sempre dentro e continuio a coltivarlo senza fermarmi.

Cosi’ la mente, appena finito questa notte il turno al timone, ritorna indietro nel tempo, quando, poco piu’ che 13enne passeggiavo con mio padre per Manfredonia e fui attratto da una locandina del Circolo Velico Gargano che promuoveva corsi di vela per ragazzi.

Come attratto da una calamita, manifestai con entusiasmo il mio interesse e mio padre che subito mi incoraggio’ ad informarmi.

Detto fatto, due giorni dopo ero seduto sul bordo di un Laser con una scotta del genoa tra le mani.

Un attimo e ho sentito tirare la cima, d’istinto ho resistito e poi visto la vela gonfiarsi e tendersi, un istante dopo la barca incominciare a muoversi…

E’ stato subito amore eterno. Una passione che non mi ha piu’ abbandonato e che mi ha portato a frequentare Caprera e poi ad avere il mio primo Laser Pico con cui ancora veleggio e mi diverto un mondo insieme ai miei bimbi.

Una passione contagiosa che trasmetto a chiunque si avvicina a me ed alla vela con gli occhi e la mente aperti, come i bimbi, volti a conoscere, scoprire, capire, curiosare e vivere un mondo nuovo, una nuova esperienza di vita.

Un’avventura vissuta smpre e solo nel rispetto e nella conoscenza degli Elementi.

Felice quindi di aver trasmesso questa passione ai miei bimbi che con entusiasmo frequentano ogni estate fin da quando avevano 6 anni, la scuola di vela per bimbi di Ventotene e che e’diventata per loro un appubntamento anuale irrinunciabile.

Se sono dove sono e come sono lo devo anche a quel lontano giorno in cui mio padre mi disse: “vai e vedi se ti piace”.

Sono certo che da uomo prudente non avrebbe approvato la mia decisione di partecipare a questa regata, ma dopo aver piu’ o meno compreso le mie motivazioni, sarebbe diventato un mio grande sostenitore e avrebbe costantemente seguito la regata sul sito.

Oggi, 18 settembre, che sarebbe stato il suo compleanno, con una patina sugli occhi non di salsedine, mi piace ricordarlo cosi’. Come chi mi ha sempre sostenuto anche al di sopra delle proprie possibilta’.

Sono certo che da qualche parte con qualche tecnologia a me sconoscita mi sta seguendo e accompagnando a Rio.