Diary day 15 – Clipper Round the World

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Qingdao - Clipper-Round-The-World-2015Giornata di vela dura sotto una pioggia torrenziale ai margini di un tropical storm, una tempesta tropicale con venti tra i 20 e i 25 nodi ma con raffiche da oltre 40 nodi che “coricavano” letteralmente la barca in un istante.
Quindi Yankee 3 e una mano di terzaroli alla randa per prudenza, anche se questo non ci consentiva di raggiungere la massima velocita’ possibile.
Abbiamo in ogni caso ridotto drasticamente il gap che ci separava dal 2′ e dal 3′ ossia Great Britain e Derry Londonderry.
E’ sempre nelle situazioni difficili che Qingdao e il suo equipaggio danno il meglio di se.
Ci avviamo ora verso la zona dei Doldrums, ossia delle “calme equatoriali”.
Si tratta di una fascia di 3-4 gradi di latitudine di ampiezza che si muove intorno all’equatore tra 5-6 gradi nord e 4-5 gradi sud.
Qui le due masse d’aria in movimento dell’emisfero nord e quello sud, si lambiscono fino ad annullarsi del tutto.
I risultato? Neanche un alito di vento, mare liscio come l’olio e caldo torrido.
Una situaszione spettrale, surreale dopo aver visto tuttaltro solo poche miglia prima.
Una situazione che può durare da qualche giorno fino a 3-4 settimane.
I Doldrums erano ben noti ai marinai dei velieri del 1800 che li temevano come un incubo piu’ delle tempeste. All’epoca infatti rimanere immobili in mezzo all’oceano senza riserve di cibo e acqua, sotto il sole, significava malattie e poi epidemie che contaggiavano tutto l’equipaggio.
Non pochi velieri all’epoca sono stati trovati alla deriva con tutto l’equipaggio a bordo morto.
Joseph Conrad descrive magistralmente la vita a bordo di un veliero bloccato nel Doldrums in “Linea d’ombra”. Gli stati d’animo e la narrativa unica di Condar fanno di questo racconto una delle sue opere migliori.
Ne ho portato con me una versione elettronica proprio per rivivere con i miei occhi quanto narrato da Conrad.
Quindi ora vele leggere (windseeker e randa) per sfruttare ogni eventuale esile rivolo di vento per uscire quanto prima dal Dolmrums.
La doccia sotto la pioggia torrenziale di oggi e’ stata un toccasana dopo 15 giorni di “astinenza”. Peccato che la folta barba non mi abbia consentito di godere a pieno dell’acqua che scorre sul viso.
Ormai con la barbaccia multicolore che mi ritrovo e’ difficile distinguermi da un cinghiale!!!