Lo Spezia va in ritiro. Di Carlo: “Il Benevento non ci ha messo sotto”

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Clima teso a La Spezia. La sconfitta con il Benevento ha portato a galla i malumori della piazza. I tifosi liguri hanno atteso la squadra fuori dal “Picco“, preoccuparti per un andamento che mette a forte rischio la partecipazione ai play off della squadra di Di Carlo. La società ha intanto ordinato il ritiro in vista del turno infrasettimanale e a spiegare la situazione in casa Spezia ci prova lo stesso allenatore

RITIRO – “L’ad ha spiegato la situazione e il programma. Qualsiasi parola possiamo dire non farà bene. Stiamo zitti, stiamo uniti e non molliamo di un centimetro questo campionato. C’è una chiara visione di ciò che succede in campo: commettiamo due o tre errori e veniamo puniti. Questa situazione gira solo se non sbagli più“.

ERRORI – Siamo tutti arrabbiati: allenatore, giocatori, società. Tra due giorni però si torna in campo. Lo Spezia non deve cambiare modo di giocare o di lottare, deve cambiare la propria convinzione. Non c’è serenità, lo vedi quando prendi gol regalando palla agli avversari. Ci abbiamo provato finché abbiamo potuto, poi abbiamo commesso errori gravi. E’ inutile aggiungere altro. Giochiamo al meglio queste nove partite. E’ una sconfitta che fa male, ma ora non dobbiamo fare l’errore di pensare che si finita. C’è tempo per invertire la rotta“.

BENEVENTO – “Se vado a vedere quanti tiri in porta ha fatto il Benevento: sono tre. Non ho visto una squadra che ci ha messo alle strette, ha semplicemente sfruttato i nostri errori. Sappiamo che dobbiamo fare meglio, che non si può avere paura quando giochi. Serve uno spirito garibaldino. Eravamo più lenti, ci siamo allungati. Quella che abbiamo visto oggi è una squadra lunga che finisce con l’andare in difficoltà. Ogni tanto bisogna esser bravi a rientrare con gli attaccanti e ad alzarsi con la difesa”.

RETI SUBITE – “I gol arrivano su situazioni di nostra responsabilità, la mia in primis e me la prendo tutta. Lo Spezia è una buona squadra, ha degli ottimi giocatori ma deve avere quel pizzico di intraprendenza in più perché spesso siamo bloccati. Qui nessuno molla e nessuno deve mollare. Ci sono margini per recuperare“.