De Zerbi: Benevento, i giocatori in campo devono essere fratelli e non compagni

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beneventoVigilia di Benevento Sampdoria, e nella sala stampa dello stadio Ciro Vigorito, l’allenatore giallorosso Roberto De Zerbi è pronto per rispondere alle domande della stampa riguardo la partita che si terrà domani pomeriggio, e riguardo al calciomercato ormai già nel proprio vivo.

SITUAZIONE INFORTUNI – La situazione infortunati non è bellissima, ma non mi fascio la testa perché il passato recente dice che un giocatore che ha giocato poco, chiamato in causa, ha sempre fatto la sua parte. Billong ha ricevuto stamattina il transfert dalla Slovenia, quindi è arruolabile e utilizzabile, vediamo se schierare la stessa difesa vista col Chievo o se è il caso di cambiare. Assieme a Cataldi nel gruppo infortunati ci sono anche Letizia e Del Pinto, che sono tra i convocati ma non sono utilizzabili, li portiamo comunque in panchina, sicuramente riusciamo ad arrivare a 14, tra titolari e subentranti.

BENEVENTOSAMPDORIA – La Sampdoria forse è la squadra assieme al Napoli, peggiore da incontrare in questo momento, e stiamo parlando sulla questione del gioco. La loro qualità del gioco e la loro organizzazione la dice tutto su questa squadra, allenata da un mister che stimo sia come professionista che come persona, uno dei migliori attualmente in Italia. E’ vero che la Samp ha perso punti con squadre che lottano per la salvezza, sarà una partita di grande sofferenza e chiaramente non possiamo metterla sul braccio di ferro su chi tiene più la palla, perderemmo in maniera netta, ma non è detto che per questo non possiamo fare risultato.

beneventoSPIRITO VISTO COL CHIEVO – Adesso quello su cui mi concentro è vedere una squadra con lo stesso spirito visto contro il Chievo, è determinante se si vuole fare risultato domani. Non ci può essere appagamento per una singola vittoria perché siamo ultimi e staccati anche di parecchio dalle altre. Dobbiamo entrare in campo col sangue agli occhi così come fatto contro il Chievo. Le occasioni da gol le abbiamo avute contro tutte, quelle subite le stiamo diminuendo concretamente, se tutto questo succede anche contro la Sampdoria, potremo quindi fare risultato.

CALCIOMERCATO – Stiamo facendo delle operazioni mirate, a seconda di quello che serve al Benevento, di quella che è l’idea di gioco che abbiamo in testa, e bisogna continuare così. Ci saranno anche delle uscite perché voglio sfoltire a livello numerico la rosa, ma di questo ne parleremo dal 7 gennaio in poi. I nuovi acquisti servono da speranza a noi che siamo già in gruppo, si possono vedere le cose con più entusiasmo e con più ambizione.

beneventoCATALDI – Può andare a Roma a farsi due giorni nel fine settimana, ma in questa sessione di mercato dovrebbe restare a Benevento, a meno che non sia lui a dover chiedere la cessione.

LUCIONI E LOMBARDI INFLUENZATI – Per Lucioni si è trattato veramente di poco, per Lombardi qualche giorno di influenza senza nessun tipo di strascico nei giorni successivi, sono entrambi disponibili e pronti a scendere in campo.

VOLPICELLI – Non faccio la distinzione che fa di solito la gente, sia nel calcio che nel mondo del lavoro, tra giovani e vecchi, se uno è più bravo dell’altro, che sia giovane o anziano, allora deve essere premiato. Volpicelli è stato convocato perché giocatore bravo e non ci penserei un attimo a farlo esordire così come già fatto con Brignola, si è guadagnato tutto sul campo, non gli ho regalato niente.

DIABATE’ E BONGONDA – Vedo che la fantasia della stampa sui nomi in ballo in entrata per il Benevento, si sta sbizzarrendo. Qualche tempo fa abbiamo guardato sì all’estero, ma molti nomi usciti e accostati a noi sono solo nomi fatti da giornalisti o da procuratori per mettere in risalto i propri assistiti. Se conosco un giocatore posso parlare delle sue qualità, ma in generale ho ben altri pensieri in testa.

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Billong

INSERIRE NUOVI GIOCATORI – I calciatori bravi non hanno bisogno di parlare la stessa lingua, si capiscono al volo con il linguaggio del pallone, non è un problema che mi pongo, servirà sicuramente tempo per l’amalgama, più tempo si ha a disposizione e meglio potrà andare. Prima iniziamo a vedere gli aspetti generali per poi entrare solo successivamente più dentro nei dettagli, nei particolari. Si cercano sempre 3-4 punti chiave, non tutti i calciatori vedono il calcio nello stesso modo, quindi non serve molto tempo per cercare di farsi capire se ragioniamo in modo generale, per inserire nuovi giocatori in un gruppo o in un modulo.

CERCARE EQUILIBRIO – Spero che ci sia un punto di equilibrio tra l’aver guadagnato un pizzico di maggiore autostima e avere ancora quella fame che abbiamo avuto sabato scorso. Non voglio che una delle due cose prevarichi l’altra, altrimenti ho sbagliato io per primo e i giocatori subito dopo, perché se in questa settimana mi fossi accorto che qualcuno pensasse che con la vittoria avremmo potuto affrontare la settimana in modo diverso, allora non lo avrei convocato.

beneventoPENSARE ALLA SALVEZZA – Non voglio che venga frainteso il fatto di dire che crediamo nella salvezza, detto con presunzione, perché poi si fa presto a capire una cosa per un’altra. Alla società non si può dire niente, tutti dobbiamo crescere: la società, io e la squadra. Abbiamo l’ambizione a guardare più in là della partita con la Sampdoria, dobbiamo pensare partita per partita. Se pensiamo a 25-30 punti e poi non ci troviamo bene gara dopo gara, allora vuol dire che sbagliamo qualcosa.

D’ALESSANDRO – Ha preso una botta contro la Spal che ancora non ha assorbito perché si è creato un edema, in allenamento quindi stringe i denti, non riuscendo ad essere al top della condizione. D’Alessandro può giocare sia sulla linea di centrocampo che nei tre davanti, sia a destra che a sinistra, perché ha molte qualità, corsa, dribbling e tecnica individuale.

beneventoMINI RITIRO – Penso che l’affiatamento in un gruppo si debba cercare e trovare in campo, ho chiesto io di andare in ritiro per accelerare il percorso di conoscenza ai nuovi, per far capire quelle che sono le mie idee. Ci saranno quindi doppi allenamenti e molte sedute video. L’importante è che siano tutti squadra in campo, aiutandosi continuamente, non pensando ad un compagno, ma ad un fratello: se ha il tuo stesso sangue, lo aiuti al 100%. Non credo ai gruppi interni al gruppo, mi hanno detto che l’anno scorso il Benevento era un gruppo coeso anche all’esterno del campo, ma sono esistiti anche gruppi che in campo davano il tutto per tutto e poi fuori ognuno viveva la propria vita. Io vedo sempre e solo a quello che succede in campo, tutto quello che è extra non è di mia competenza.