D’Anna: girone d’andata un po’ particolare per me, ma penso di esserne venuto fuori

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Paolo Frascatore, terzino del Benevento.

Non è facile in Lega Pro, per i terzini, attaccare e accompagnare l’azione. Il gioco del mister è molto corale, si gioca palla a terra, mi ci trovo meglio, perché riesco a sovrappormi e ad andare anche più spesso in attacco. Con Pintori davanti sulla fascia mi son trovato bene, ma è la stessa cosa anche in allenamento.

Ora che abbiamo vinto in trasferta, non ci dobbiamo far prendere dall’entusiasmo, sarebbe stupido rilassarsi ora, dobbiamo continuare così, con impegno e concentrazione.

Nel calcio bisogna saper considerare ogni partita che ti si presenta, e non pensare subito a quella dopo; quella di domani ad esempio è molto importante, se si va a Foggia e si perde, il morale della squadra ne risentirebbe inevitabilmente per la gara casalinga di domenica. Quindi andremo come sempre per tentare di vincere.

Una delle cose che ci ha detto il mister Imbriani domenica è stata quella di giocare con la mente libera e di esprimere quello che sappiamo fare meglio. Credo che se diamo il massimo, non siamo da meno di molte altre squadre del girone.
Rispetto a Simonelli, anche se il modulo è rimasto pressoché lo stesso, sono cambiati molti movimenti: ora siamo più corti, giochiamo in soli 30 metri e per gli avversari è più difficile affrontarci.
Ora noi difensori abbiamo più possibilità di giocate, ed è anche più facile spingersi in zona d’attacco; con pochi passaggi palla a terra riusciamo senza problemi ad andare avanti, prima invece con la squadra più lunga, la manovra era più macchinosa.

Ai tifosi dico di starci vicino anche negli sbagli, e arriveranno così anche le vittorie.
Sia Imbriani che Martinez mi hanno fatto una grande impressione, a livello umano soprattutto, poi sono preparatissimi sul fattore tattico.

La Spal domenica è andata a momenti, paradossalmente è stato più difficile affrontarli quando sono rimasti in 10, quella situazione ha dato loro la carica per farsi avanti.

Di Biagio (N.d.A.: allenatore della Nazionale U20 Lega Pro) per me è uno dei mister migliori che ho avuto, anche se lo conosco da poco, e non è molto il tempo che passo con lui. Vedo poi che ha molte cose in comune con Imbriani e Martinez, sarà perché hanno smesso di giocare da pochi anni.

Emanuele D’Anna, centrocampista esterno e capitano del Benevento.

Domenica pensavo di andare peggio, ma le cose sono andate bene sia per me che per la squadra. La fascia è sempre la stessa, ma i compiti da sostenere sono diversi.
Partita difficile, posizione non mia, quindi mi ha fatto piacere che nella loro prima partita Imbriani e Martinez abbiano puntato su di me.

Ala o terzino? Non faccio preferenze, l’importante è che alla fine si vinca.

In squadra si sente una nuova atmosfera perché quando cambi un allenatore, si cerca di fare sempre qualcosa di più per mettersi in mostra. La mia impressione da fuori, era che la palla scottava perché siamo una squadra giovane e non è mai facile per un organico nuovo trovare subito l’amalgama.

Ogni domenica in casa per noi è un esame importante, perché appena una cosa va male, c’è sempre qualcuno che ci fischia, ma non possiamo pensare a queste persone, quello a cui dobbiamo pensare è a fare bene in campo.

Il rispetto che chiede Imbriani alla squadra è per le scelte che fa, siamo una squadra con diversi elementi, molti dei quali dello stesso livello, quindi potrebbe esserci sempre qualcuno scontento delle decisioni del mister.

Per me è stato un girone d’andata un po’ particolare: prima le tre giornate di squalifica, poi l’infortunio, poi sono tornato prima del previsto e non ce l’ho fatta, alzando bandiera bianca. E’ solo ultimamente che mi sono ripreso, poi con Cia e Pintori era difficile trovare posto anche per me.

Da quando sono qui a Benevento, ho notato poi che se si vincono una o due partite consecutive, subito si passa all’entusiasmo più sfrenato, e viceversa se si perdono un paio di partite. All’ambiente dico che c’è bisogno quindi di più umiltà in questi casi.

Da giovedì penseremo al Viareggio, i mister ora sono proiettati alla gara di coppa di domani, alla quale però non parteciperò perché non convocato.

Penso che Altinier sia un giocatore alla Inzaghi e che quindi non può fare assolutamente lo stesso gioco di Cipriani, è più adatto ad un 4-4-2 e difatti ce l’aveva anche detto che con un compagno più vicino a supporto, le cose per lui sarebbero cambiate, a Ferrara c’era Vacca.

Mi dispiace per mister Simonelli, è stato pure sfortunato perché anche dando tutto il possibile, ciò non è bastato a cambiare le cose. Gli faccio un grosso “in bocca al lupo”.

Per l’esordio da allenatore di Imbriani al Ciro Vigorito, noi giocatori vedremo di dargli una mano così come lui la dà a noi. Su Martinez posso dirvi che mi piace moltissimo, noi lo chiamiamo “Lo Stratega”, poi già lo conoscevo per il suo lavoro nel settore giovanile; studia e cura tutto nel minimo particolare.