Serse Cosmi svela il segreto della vittoria sul Benevento

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Basta una vittoria, la prima in campionato dopo quasi cinque mesi di digiuno, per cambiare l’umore di una piazza. Il Trapani riscopre il dolce gusto dei tre punti e lo fa a discapito del Benevento, condannando i giallorossi alla terza sconfitta di fila lontano da casa. Mentre Baroni vede avvicinarsi lo spettro di una crisi inaspettata dopo il buon avvio di stagione, Cosmi sorride con la speranza di aver finalmente voltato pagina.

cosmiL’allenatore dei siciliani è tornato sulla gara di martedì scorso confidando il segreto del successo. «Magari passerò da ruffiano, ma questa vittoria è da ascrivere al 50% alla squadra e per l’altro 50 al nostro presidente», si legge sulle colonne del Corriere dello Sport in un articolo a firma di Paolo Vannini, «martedì mattina prima della partita, Morace è venuto in albergo ed ha parlato con la squadra come riesce a fare lui. Senza mai alzare i toni, con classe, eleganza, flemma, e soprattutto una incredibile umanità. Ha concluso il discorso dicendo ai ragazzi “vi voglio bene”. Ho visto la squadra sinceramente toccata e dopo quelle parole era impossibile non giocare al massimo il tipo di partita che ci aspettava. Da allenatore non ho aggiunto niente alle parole del presidente. Avrei rovinato il clima che si era creato».

Una vittoria fortemente voluta e che potrebbe rappresentare la tanto desiderata svolta. «Col Benevento abbiamo capito quali sono le armi per uscire dalla sofferenza, da momenti negativi come il nostro si esce con questo tipo di vittorie», ha aggiunto Cosmi al quotidiano nazionale, «abbiamo tirato fuori le qualità giuste, in 97′ il Benevento praticamente non ci ha mai tirato in porta. Agli errori individuali si pone rimedio con la solidarietà di squadra che prima ci era mancata. I centrocampisti e le due punte hanno aiutato a far sì che agli attaccanti avversari arrivassero solo palloni sporchi in modo da facilitare il lavoro dei difensori. Ora alle qualità di lotta dobbiamo aggiungerci quelle di gioco, che possediamo ugualmente».