Cipriani: essere pronto per Sorrento è un mio obiettivo, ma quello comune a tutta la squadra e andare lì a fare risultato

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Piergraziano “Ghigo” Gori, portiere del Benevento

Sto ancora metabolizzando: un’espulsione dopo 57 secondi è sempre un brutto colpo. Potevo gestire meglio la situazione, ma non pensavo che l’arbitro potesse espellermi, al massimo mi sarei aspettato un’ammonizione.
A parità di uomini la partita l’avremmo senz’altro gestita meglio. Questo è il mio rammarico più grosso. Addirittura dopo sono andato dritto nello spogliatoio, la partita non l’ho più seguita.

Sappiamo che a Sorrento sarà un match difficile, ma siamo un’ottima squadra e ce la andremo a giocare anche lì.

Rivedendo un attimo l’azione del rigore, c’è stata questa rovesciata che ci ha preso contro tempo e Litteri è stato abile a infilarsi tra le maglie della difesa e a crederci.
Ho saputo che 3 marzo ci sarà una riunione per modificare questa regola del rigore più espulsione del portiere, peccato che la modifica non è retroattiva… Alla fine, considerando che non ho proprio giocato, mancherò non una ma ben due partite.

La sconfitta brucia sempre, volevamo riscattarci dopo Vercelli, ma questa reazione non c’è stata per diverse vicissitudini.
In questa settimana di sosta stiamo mettendo benzina nelle gambe per Sorrento.
Questa squadra si è posta l’obiettivo dei playoff; mancano 11 partite ma penseremo sempre ad una partita alla volta.
Ci stanno condizionando un po’ gli episodi: un po’ per bravura degli avversari, e un po’ per imprecisione nostra, creiamo tanto, ma concretizziamo poco.

Tornando a domenica, ho chiesto scusa sia a Kanouté che a Mancinelli, mi è dispiaciuto molto per Yayè, perché con la sua velocità poteva mettere in difficoltà la Ternana.

Giacomo Cipriani, attaccante del Benevento.

Purtroppo il mio è stato un problema lungo e difficile come risoluzione, nel mezzo ci sono stati anche degli intoppi, ma ora sono tornato in squadra. Il mio primo obiettivo è di tornare in forma il prima possibile.
Certo, risultare disponibile già per Sorrento è un altro obiettivo a breve termine, ma penso prima a quello che è l’interesse della squadra, e l’obiettivo comune a tutti noi giocatori è andare lì a fare risultato.

Restare fuori per un calciatore è la cosa più brutta che possa esserci: non puoi più fare il tuo lavoro al massimo, ma in ben altro modo.
Non penso che il periodo altalenante in cui è incappata la squadra qualche mese fa (N.d.R.: con l’esonero di Simonelli), sia stato dovuto solo alla mia assenza.
Dobbiamo credere nei nostri mezzi perché siamo una squadra forte.

Riguardo a quello che ha detto il mister Imbriani su di me, cioè che aspettava il mio ritorno, penso che sia stato più un modo per cercare il contributo di tutti; essendo rimasto fuori a lungo, era quindi un modo per chiedere anche il mio contributo. 
Ho giocato con tutti i moduli che esistono quindi non sarebbe per me un problema far parte del nuovo assetto della squadra, questo non è importante. Al momento questo è il modulo più adatto alla squadra e ai giocatori a disposizione. 

Ho 31 anni, ho avuto infortuni molto più gravi rispetto a questo che è una cavolata, la mia carriera è stata bersagliata dagli infortuni. Secondo alcuni la mia carriera sarebbe dovuta finire a 20 anni (N.d.R.: con le due operazioni al ginocchio che lo avevano costretto a quasi due anni di inattività quand’era a Bologna), ma i tempi degli infortuni sono dettati da tante cose, come ad esempio dal tipo di cure che ti fanno.
Tornati da un lungo periodo di assenza, inizialmente bisogna sopperire alla mancanza di forma, lavorando a livello mentale. 
E’ la voglia di giocare che mi ha portato dove sono oggi.

Guardando la classifica, è ancora tutto aperto, ci sono tanti punti ancora in palio. Il Benevento non deve avere paura di nessuna squadra, perché ci sta davanti non è poi tanto superiore a noi.
Finora c’è mancato qualcosa, si spera che più avanti riusciremo a colmare queste lacune.